Promenade di sangue

"Salvato dalla pizza arrivata in ritardo"

Il racconto di un giovane cavese e la testimonianza di una donna di Bellizzi

CAVA DE' TIRRENI. Da qualche giorno in Francia ospite di parenti; la sera del 14 luglio, in particolare, a Nizza con il cugino per incontrare altri amici e assistere sulla Promenade ai fuochi di festeggiamento nell'anniversario della Presa della Bastiglia. L'appuntamento però salta perché i due, Gennaro Di Martino - cavese di 23 anni - e suo cugino, fanno tardi al tavolo di un locale italiano in attesa che arrivi la pizza. Poi il caos. È quanto racconta lo stesso Gennaro, scampato per una pura casualità, alla strage del camion bianco.

La testimonianza arriva a qualche giorno dall'attentato ma quanto è accaduto è stampato in maniera nitida nella sua mente: un fiume di persone che scappa da un pericolo inizialmente non identificato, spari in lontananza, gente che urla. «Io e mio cugino siamo arrivati nei pressi della Promenade intorno alle 22 - racconta Gennaro al portale laRedazione.eu - e ci siamo fermati in un ristorante italiano per mangiare un pizza prima di incontrarci con gli altri. La pizza è arrivata dopo almeno 45 minuti, forse questo ci ha salvati».

Poco dopo una sosta al bar e intanto, a qualche metro di distanza, Mohamed Lahouaiej Bouhlel dava il via alla sua folle corsa. «Ad un certo punto dal bar notiamo un fiume di persone che correva all'impazzata - continua Gennaro - gente che abbandonava la propria macchina, tutti che fuggivano da una minaccia, ma non capivamo quale. Non sapevamo ancora del camion, poche e frammentarie notizie raccolte col cellulare. Ci siamo barricati nel bar con la paura che potesse arrivare qualcuno e sparare a bruciapelo. Solo dopo tre ore usciamo in strada: ad attenderci dei taxi che gratuitamente ci hanno portato lontano dal massacro. Ho percepito il terrore dagli occhi di quella gente, una sensazione orribile che non dimenticherò mai più». A Nizza c'è nata, ma soprattutto ci vivono i suoi familiari. Michelle Grillo, socia del Freadom Book and Music Bar di Bellizzi. I suoi sentimenti li ha affidati ad un post su Facebook: "Penso a mio fratello Manuccio, penso a mamma, la nonna Monique, Rosetta, Renè, Chloè, Laura, Jean Claude, zio Claudio,Dominique, Caroline. Penso che il mio cuore è lì, a Nizza, la mia città e che nonostante tutto noi non abbiamo paura. Siamo più forti del terrore".