«Salvate l’ospedale di Agropoli»

Striscione alla processione e appello al vescovo Miniero: «Venga a trovarci al presidio»

AGROPOLI. Da venti giorni occupano la direzione sanitaria dell’ospedale. E ieri, malgrado gli inviti a non farlo, alcuni esponenti del Comitato cittadino non hanno esitato a un’incursione, durante la processione dei santi Pietro e Paolo, per esporre un striscione eloquente: “Salvate l’ospedale”. Inevitabile qualche momento di tensione. In verità, già in mattinata, il coordinatore, Giovanni Basile, si era appellato al vescovo della diocesi di Vallo della Lucania, monsignor Ciro Miniero, invitandolo a recarsi ad Agropoli a sostegno del presidio sanitario in attesa della sentenza del 12 luglio del Consiglio di Stato.

« Agropoli sarà chiuso, a differenza di altre strutture che pure fanno parte dell’ospedale unico della Piana del Sele - evidenzia Basile – È una vergognosa disparità di trattamento. La politica ha mollato la presa. Forse è stato tutto un movimento di facciata. Nessun incontro, nessun tavolo e molti sindaci non si costituiranno nemmeno in giudizio al Consiglio di Stato. In questo contesto vorrei chiedere al vescovo se ha davvero a cuore anche le questioni “terrene” dei fedeli agropolesi. Risale a marzo l’ultima sua dichiarazione a favore dell’ospedale. Come comitato – prosegue Basile – abbiamo cercato a più riprese, tramite la sua segreteria, un contatto, un incontro, una benedizione, ricevendone solo silenzio. Una sua parola o la sua presenza, anche fugace, in ospedale, sarebbe un meraviglioso gesto a conferma della sua sensibilità che, inspiegabilmente, si è sopita».

Il Comitato fino al 12 luglio continuerà l’occupazione. «L’attesa – spiega Basile – è snervante. Incessante è la “guerra” di Vallo della Lucania ad Agropoli. Il direttore sanitario del “San Luca” dichiara che non ci sono problemi, a seguito della chiusura di Agropoli, per accogliere i pazienti. I sindacalisti chiedono che l’ospedale di Vallo sia potenziato, smentendo di fatto il direttore sanitario, ma omettono di dire che il vero problema al “San Luca” è strutturale. Un obsoleto pronto soccorso a più livelli dove i pazienti pare aspettino anche ore in fila davanti gli ascensori». Amara la conclusione di Basile: «Ogni giorno un pezzo dell’ospedale di Agropoli viene smontato, si dice, per risparmiare, ma intanto gli attuali 18 posti letto costano all’Asl Salerno come i 48 che avevamo. E, da domani, partirà il contratto da più di 600mila euro annui con le ambulanze che, fino alla udienza del 12 luglio, saranno pagate per non fare nulla».

Angela Sabetta

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