«Salvate il progetto delle case di Nouvel»

Appello della presidente dell’Ordine degli architetti agli imprenditori che hanno acquistato l’ex pastificio Amato

Mentre l’Amministrazione partecipa alla Bit di Milano promuovendo l’architettura contemporanea presente in città, da Salerno arriva il rammarico del presidente dell’Ordine degli architetti, Maria Gabriella Alfano, preoccupata dell’abbandono del progetto di Jean Nouvel. Il progetto, infatti, riguardava l'area dell’ex pastificio Amato appena acquistata all’asta da “Intesa immobiliare” e i nuovi proprietari sembrano intenzionati a dare vita ad una nuova idea architettonica. «Se davvero non si dovesse realizzare il progetto di Nouvel – spiega la presidente – si perde una grande opportunità per Salerno, che avrebbe accolto un altro esperto internazionale. Chiaramente sono consapevole che si tratta di privati e che non si possono influenzare le loro scelte, ma credo che ci si debba porre il problema. Sarebbe davvero un’occasione mancata e spero che ci ripensino».

La Alfano si sofferma anche su un altro aspetto legato a questa scelta, ovvero quello dei tempi di realizzazione. «Il progetto già c’era – dice – Ora si perderà tempo perché eventualmente si dovrà ricominciare tutto daccapo. Non so fino a che punto è la cosa migliore, anche per gli stessi imprenditori». Non sfugge che uno dei motivi ostativi alla realizzazione dell’idea dell’archistar potrebbe essere il conseguente costo degli appartamenti, forse non sostenibile ai giorni nostri. «Non bisogna rinunciare alla bellezza – commenta la professionista – Le città moderne devono essere belle oltre che funzionali. Oggi ci sono tanti edifici in città, spesso anche vuoti, la differenza la può fare proprio la qualità architettonica che può interessare determinate persone. Non si può rinunciare alla qualità estetica».

Che un nuovo progetto rimetterebbe in moto tutto l’iter burocratico emerge inoltre dalle parole dell’assessore all’Urbanistica Mimmo De Maio. «Il nuovo progetto dovrà essere verificato – commenta, raggiunto telefonicamente a Milano – Sicuramente c’è un piano urbanistico attuativo e i parametri presenti dovranno essere rispettati. Vedremo quando i nuovi proprietari si presenteranno e che cosa proporranno. È evidente che con un nuovo progetto bisogna rifare tutta la procedura, perché il precedente decade». Quindi per gli imprenditori Luigi Chianese e Roberto Aversa si prospettano settimane di intenso lavoro. Ma cosa prevedeva il progetto di riqualificazione di Nouvel, che oggi qualcuno vorrebbe recuperare? Innanzitutto la demolizione dell’edificio pastificio, della palazzina destinata a uffici e dei corpi aggiunti del molino. Poi si era progettata la ristrutturazione molino, che dopo le parziali demolizioni sarebbe stato adibito in parte a residenze e in parte ad attività di tipo terziario, direzionale e commerciale. Sulle ceneri del pastificio, invece, era prevista una nuova edificazione da utilizzare prevalentemente ad uso residenziale. Nell’intervento c’erano anche parcheggi ai livelli interrati, sia pertinenziali sia destinati alle varie attività, nonché una serie di cantinole. In totale si prevedevano 113 appartamenti, ognuno differente dall’altro ma con le stesse qualità: ampie viste sul paesaggio circostante, doppio affaccio e un terrazzo esterno affacciato sul parco. Erano poi previsti un ristorante e un polo fitness con piscina (nel molino), una piscina all’aperto, un centro benessere, uffici e attività commerciali. L’intero complesso sarebbe stato unificato da un grande parco di 8mila metri quadri con alberi ad alto fusto ed essenze locali. Nell’ambito degli interventi di urbanizzazione primaria e secondaria erano previsti una nuova viabilità, impianti di pubblica illuminazione, aree a verde e percorsi pedonali pubblici, aree da destinare a parcheggio pubblico nonché la realizzazione di una nuova scuola elementare di circa 1200 metri quadri a servizio del quartiere di Mariconda. Il tutto per un costo complessivo di 50 milioni di euro.

Angela Caso

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