il caso

Salute mentale Avviato esodo del personale da S. Giovanni

Dopo gli appelli per scongiurare la chiusura per un carrello rianimatore non omologato e la “colletta” organizzata da medici e personale paramedico, per l’Unità Operativa di Salute Mentale di Eboli...

Dopo gli appelli per scongiurare la chiusura per un carrello rianimatore non omologato e la “colletta” organizzata da medici e personale paramedico, per l’Unità Operativa di Salute Mentale di Eboli sembra purtroppo non esserci più futuro. La scorsa settimana un infermiere ha chiesto ed ottenuto il trasferimento direttamente dall’Asl di Salerno senza che i dirigenti locali ne sapessero nulla. Un segnale questo di un possibile esodo del personale che prelude alla chiusura della struttura sanitaria di assistenza, ormai ridotta a semplice ambulatorio.

Una lenta eutanasia iniziata lo scorso 9 giugno, quando su decisione dei vertici Asl, l’attività dell’unità operativa di salute mentale è stata ridotta a 12 ore, proprio in virtù della mancanza del carrello rianimatore. Le prestazioni venivano così spostate ad Oliveto Citra, dove è attivo il pronto soccorso psichiatrico, compresi turni notturni ed emergenze.

I pazienti che erano affidati alle cure della prestigiosa struttura di San Giovanni, sono stati così spostati in vari centri privati, con costi elevati (anche 300 euro al giorno, mentre ad Eboli era tutto gratis). La struttura sanitaria pubblica ospitava vari degenti, molti anche dall’età adolescenziale, ma con i tagli sono stati soppressi i servizi del day hospital con i relativi interventi, e il ricovero notturno. In pratica oggi - come spesso accade - se qualche paziente si sente male di sera deve essere trasferito ad Oliveto Citra dov’è il pronto soccorso psichiatrico; ma la cosa davvero surreale è che tocca ad un medico dell’Uosm di Eboli a dover recarsi ad Oliveto Citra per prestare le cure necessarie al paziente.

Con il recente spostamento dell’infermiere alla struttura dell’Alto Sele, si è deciso forse di smembrare anche il personale e dunque chiudere definitivamente la struttura?.

Antonio Elia