Saltano stipendio e tredicesima

Crisi di liquidità al Consorzio di bonifica: troppa evasione tra i contribuenti e ritardi della Regione

CAPACCIO. Niente stipendio e tredicesima per i circa settanta dipendenti, tra impiegati e operai, del Consorzio di bonifica sinistra Sele di Paestum. La problematica è stata causata dalla mancata disponibilità di cassa dell’ente. La somma necessaria per la retribuzione di tutti i dipendenti ammonta a circa 180.000 euro.

I lavoratori, almeno per il momento, non hanno ancora proceduto con una protesta, fiduciosi che il problema venga risolto in un breve arco di tempo, e che a gennaio recuperino anche lo stipendio di dicembre. «Siamo consapevoli delle difficoltà dell’ente per questo non sono state messe ancora in atto delle proteste – spiega Carmine Masucci, dipendente responsabile del recupero credi dell’ente e rappresentante sindacale della Fai Cisl – ma la situazione deve essere risolta tempestivamente».

Sono diverse le cause che hanno determinato questo stato di fatto. In primis, la grossa evasione che interessa l’ente consortile pestano. Ad oggi, infatti, il Consorzio deve incassare circa tre milioni e mezzo di contributi non versati dai consorziati. E questo nonostante l’amministrazione consortile, diretta dal presidente Vincenzo Fraiese, abbia già da tempo avviato il recupero dei tributi attraverso i solleciti di pagamento inviati ai contribuenti morosi, che rischiano il distacco dell’erogazione della fornitura idrica. «È un problema serio per l’ente che purtroppo è determinato – spiega Masucci – dalla grave crisi che ha investito il settore agricolo. Le difficoltà finanziarie sono vissute soprattutto dai piccoli e medi agricoltori, che non riescono a far fronte alle spese. Le aziende più grandi hanno altri canali e riescono a contrastare la crisi maggiormente».

A complicare la situazione sono i ritardi della Regione nella liquidazione dei decreti di pagamento versati al Consorzio di bonifica, relativi ai rimborsi come quello per l’utilizzo dell’energia elettrica. Servizio, per il quale il Consorzio spende circa due milioni di euro all’anno, somma in parte rimborsata dall’ente regionale. Tutto ciò ha fatto sì che a farne le spese fossero proprio i dipendenti, che dovranno attendere e sperare che almeno la Regione possa liquidare i rimborsi considerato che i decreti sono stati già firmati. Laddove, entro gennaio la situazione non venisse sbloccata scatteranno inevitabilmente le proteste dei dipendenti.

Intanto, continua l’azione di recupero dei crediti vantati dal Consorzio nei confronti dei contribuenti morosi al fine di recuperare i circa tre milioni e mezzo di euro. Sono circa 13.000 i consorziati dell’ente pestano.

Angela Sabetta

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