Salta una gara da duecentomila euro

A Sarno vizi procedurali hanno bloccato l’accesso di centinaia di ditte interessate ai lavori

SARNO. Un inghippo e salta l’aggiudicazione di lavori di manutenzione in alcuni rioni popolari.

Duecentomila euro sono sospesi per dei vizi procedurali notati in fase di apertura delle buste presentate da circa duecento ditte partecipanti. Il comune retto da Mancusi non avrebbe l’accesso a un sistema definito Avcpass istituito dall’Autorità di Vigilanza su contratti pubblici, pur avendo richiesto nel bando il possesso della facoltà di accesso da parte dei partecipanti. Alcune ditte hanno fornito la credenziali, mentre altre non sarebbero riuscite ad accedere al sistema e, quindi, secondo i criteri di selezione andavano escluse dalla gara. Ne è nata chiaramente una discussione che ha fatto sospendere la disamima alla commissione dei funzionari e dipendenti che stava aprendo le buste. Ora, tutti sono in fase di approfondimento per capire la portata di questa circostanza venuta fuori sulla regolarità della procedura.

In pratica, il rischio è di scontentare sicuramente una fascia dei partecipanti. Chi ha messo il requisito e ha avuto accesso al sistema pretende che le aziende che non lo hanno fatto vadano fuori, mentre queste ultime lanciano accuse al comune per non essersi messo nella condizione di accedere all'Avcpass, inficiando la regolarità della partecipazione. Un nodo giuridico difficile da sciogliere. La procedura Avcpass è stata istituita come obbligatoria nello scorso giugno, ma ha subito continui rinvii normativi, l’ultimo dei quali nel “milleproroghe” per cui il comune avrebbe anche potuto non inserire la condizione nel bando, non essendosi esso stesso attivato per la piena funzionalità delle proprie credenziali nel sistema.

Il bando incerto riguarda la manutenzione straordinaria del rione Sodano e del rione Europa, tutti costruiti dall’Ina casa, in passato e, ora, visibilmente bisognevoli di opere di restyling l’appalto, in un unico lotto sarebbe dovuto durare 140 giorni dall’aggiudicazione e consegna del cantiere per un importo di circa trecentomila euro, compresivi degli oneri di manodopera non soggetti al ribasso.

Insomma, le opere tornavano utili anche per visibilità elettorale, ma il pericolo, ora, è che qualsiasi cosa gli uffici decidano, gli scontenti potranno aprire un contenzioso amministrativo che di fatto paralizzerà tutto. Non è il primo bando, purtroppo, sul quale nascono problemi per l’ente.

(f. t.)

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