la commemorazione

Salone dei Marmi gremito per ricordare Pippo Falvella

A un mese dalla sua scomparsa, Salerno ha ricordato Pippo Falvella. Lo ha fatto con una cerimonia che ha visto la partecipazione trasversale di rappresentanti delle istituzioni civili, politici,...

A un mese dalla sua scomparsa, Salerno ha ricordato Pippo Falvella. Lo ha fatto con una cerimonia che ha visto la partecipazione trasversale di rappresentanti delle istituzioni civili, politici, avvocati, giornalisti, amici. Non solo esponenti della Destra salernitana, dunque, ma una platea eterogenea quella dei Salone dei Marmi, che ieri ha ascoltato con commossa partecipazione, il ritratto di chi ha conosciuto l’avvocato, scomparso prematuramente. Alla commemorazione, organizzata dal fratello Marco Falvella, il ricordo dell’intellettuale «onesto, arguto e mai banale», dell’uomo e dell’amico è stato tratteggiato, tra gli altri, dal presidente dell’Ordine degli avvocati Americo Montera: «La nostra era un'amicizia cementata negli anni, Pippo era una persona generosa, capace di un’appassionata difesa degli impegni professionali. Questa è l’ora in cui i ricordi si esaltano e si rincorrono. D’altra parte amava questa città e Salerno lo ricambiava. Mi piace pensare - ha continuato ancora Montera con la voce rotta dalla commozione - che si sia trasformato in un’ombra e quell’ombra la cercheremo affinché resti sempre con noi». La rievocazione dell’avvocato penalista Michele Tedesco è incentrata invece sull’uomo, il padre di famiglia che - «aveva il cruccio di dedicare troppo poco tempo ai suoi affetti».

«In lui - ha spiegato - ho riconosciuto quel senso di solitudine dell’avvocato, un silenzio che ho capito solo quando l’ho vissuto anch’io». Anche Massimo Abbatangelo, ex deputato del Msi, ha ricordato «non solo un amico, ma anche uno straordinario rappresentante della politica». «Il mio pensiero - ha sottolineato - va alla sua famiglia, bastonata dal destino, ma sono sicuro che, ovunque si trovi adesso, avrà incontrato Almirante». «Era permeato da uno stile di deontologia personale che oggi è quasi completamente scomparso - ha precisato Tino Iannuzzi - e aveva una cultura profonda e un’enorme capacità critica che contraddistingue i galantuomini». Nelle parole di Andrea Manzi il ritratto di una persona capace di essere «un opinionista del buon senso». «Sembrava profondamente solo - ha aggiunto il giornalista - solo perché era autenticamente libero». Manzi ha concluso poi il ritratto di Falvella, citando Hofmannsthal: «Se il mio tempo mi vuole avversare, lo lascio fare tranquillamente. Io son venuto da altri tempi. E in altri tempi spero di andare».(g.f.)

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