Angri

Salme “sfrattate” dal cimitero 

La decisione dell’amministrazione è anche legata alla cronica carenza di spazio nella struttura

ANGRI . Ventisette defunti rischiano lo “sfratto” dal cimitero di Angri. L’amministrazione comunale ha avviato il rinnovo delle autorizzazioni dei terreni assegnati con le vecchie concessioni.
Una questione legata anche alla mancanza di spazi, destinati a soddisfare le nuove richieste.
Per tamponare l’emergenza loculi, dunque, il primo cittadino ha firmato un’ordinanza per le sepolture avvenute entro il mese di dicembre del 2008.
Il provvedimento, firmato lo scorso 21 luglio dal sindaco Cosimo Ferraioli, è destinata a suscitare politiche tra i componenti dell’opposizione consiliare e non solo. Ad essere interessate dall’ordinanza sono 27 salme sotterrate da oltre otto anni.
I tempi d’inumazione previsti dal vigente regolamento comunale dei servizi funebri e cimiteriali ora però prevedono che i corpi vengano portati nell’ossario comunale. Trascorso tale tempo, infatti, si può procedere alla esumazione ordinaria.
I parenti dei defunti interessati dall’operazione, sono stati già informati dell’avvio della procedura d’ufficio mediante l’invio di una raccomandata postale o a mezzo notifica dei messi comunali.
Il tutto inizierà a partire da venerdì. In mancanza di espressione di volontà da parte dei familiari aventi diritto le ossa che si rinvengono, infatti, verranno raccolte in appositi cassettini zincati muniti di cartellino di riconoscimento e conservati nell’ossario comunale.
Le attività saranno condotte dalle 8 di tutti i giorni, esclusi il sabato e i giorni festivi, fino alla conclusione delle operazioni di esumazione, fatte salve diverse esigenze di servizio. La chiusura al pubblico del cimitero di Angri, a partire da venerdì e fino ad ultimazione dei lavori di esumazione ordinaria, condizioni climatiche permettendo, servirà per impedire l’accesso ai non addetti ai lavori e per garantire la riservatezza delle operazioni di esumazione.
Inoltre, qualora sopra le sepolture siano presenti strutture in marmo, ogni oggetto sarà rimosso inderogabilmente entro il giorno di inizio lavori, altrimenti si procederà d’ufficio all'addebito delle spese di rimozione e demolizione dei materiali a carico dei parenti più prossimi delle salme.
Nel caso d’incompleta mineralizzazione, i resti saranno seppelliti nuovamente nel campo di decomposizione posto al lato destro del campo comune del cimitero, a sinistra del vecchio camposanto, dove permarranno per un periodo di almeno cinque anni, in modo tale che possa avvenire il completamento del processo di mineralizzazione. Un problema che si posto anche in altri cimiteri.(d. g.)
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