il caso

Salerno, Voza espulso nel silenzio delle istituzioni

Per il primo cittadino di Santomenna nessuna solidarietà dal Governo né da Provincia e Regione

SALERNO. «Mentre dal Lingotto di Torino il presidente della Regione Campania si affrettava a solidarizzare con Matteo Salvini contestato a Napoli, nessun ente locale: Provincia prima di tutto e Regione hanno espresso solidarietà a Massimiliano Voza». Il segretario provinciale di Rifondazione comunista, Loredana Marino sintetizza così l’assenza di rispetto istituzionale per una vicenda surreale, ma anche gravissima: l’arresto e l’espulsione dalla Turchia di Massimiliano Voza primo cittadino di Santomenna colpevole di avere un biglietto per Diyarbakir, capoluogo della regione curda nel Sud-Est del Paese. «Mi hanno trattenuto per oltre 24 ore sequestrandomi i cellulari, soprattutto quello istituzionale che mi serve per comunicare con la mia amministrazione». Essendo Santomenna un piccolo Comune, la guida è monocratica «e io sono l’unico organo di giunta e questo significa che il mio paese è rimasto senza guida». Un fatto gravissimo che avrebbe dovuto interessare – indignare – soprattutto il Governo. L’episodio invece sembra essere stato ignorato. «Non ho ricevuto nessuna telefonata di solidarietà da esponenti del Governo».

SOLIDARIETA' AL CONGRESSO NAZIONALE DEL PSI

Eppure «durante la perquisizione pubblica del mio bagaglio, prima ancora di chiedermi chi ero, è saltata fuori la fascia tricolore. La cosa, per loro, non ha fatto alcuna differenza». E anche per il Governo italiano. Le uniche telefonate sono arrivate dai sindaci del Salernitano e dall’europarlamentare di Rifondazione, Eleonora Forenza e da Peppe De Cristofaro, senatore di Sinistra Italiana. «Con loro terremo una conferenza stampa a Roma – ha spiegato ieri mattina il sindaco Voza – per testimoniare non solo il nostro impegno a favore del popolo Curdo, ma anche per denunciare la poca attenzione che questo episodio ha ricevuto».

A stigmatizzarlo invece è il segretario nazionale di Rifondazione, Paolo Ferrero che ieri mattina ha scritto al sindaco Voza spiegando come il primo cittadino «ha provato sulla sua pelle l’intolleranza del governo turco, quella stessa intolleranza che moltiplicata per mille subiscono gli attivisti politici della sinistra turca e il popolo Curdo nel suo complesso. Che la Turchia sia diventato un regime fascista lo sanno tutti ma Unione Europea e Usa fanno finta di non vedere. La Turchia – spiega Ferrero – continua a far parte e pieno titolo della Nato così come continua a prendere soldi dall’unione europea. In realtà il golpista Erdogan svolge il lavoro sporco per conto dell’Unione Europea, gestendo il flusso dei profughi delle guerre volute dall’occidente, Siria in primis. Chi ha espulso Massimiliano è quindi il regime fascista di Ancara, ma i mandanti risiedono nelle capitali europee e sono coloro che hanno delegato ad Erdogan il lavoro sporco sul traffico di uomini e donne». Dal resto, aggiunge «che il Pkk (a Santomenna Voza ha dato la cittadinanza onoraria a leader del Pkk Abdullah Ocalan, ndr), che combatte l’Isis sul terreno, venga considerato non solo dal governo turco ma anche da Europa e Usa una organizzazione terroristica, la dice lunga». La solidarietà al sindaco è stata portata anche dal consigliere comunale Gianpaolo Lambiase e dal referente dell’Altra Euroma Andreas Andreou che, in conferenza, ha sottolineato l’impegno di Voza «anche e soprattutto come medico» definendolo un «Gino Strada salernitano». E soprattutto ricordando che, nei suoi precedenti viaggi «Massimiliano più volte ha svolto l’attività di medico prima ancora che di osservatore internazionale».

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