IL FATTO

Salerno, violenza sulle donne: l’anno horribilis

Due femminicidi a San Valentino e Vallo della Lucania. L’aumento preoccupante delle denunce per stalking e stupri

SALERNO -  Violenza sulle donne: nel Salernitano, quest’anno, due femminicidi, un tentato omicidio e ancora centinaia di altre violenze. Sono questi i dati di un 2020 che, nonostante la pandemia da Covid, non ha portato a un miglioramento nelle tragiche statistiche delle violenze di genere. Nei primi 11 mesi dell’anno, infatti, in provincia di Salerno sono state assassinate due donne ed una si è salvata per miracolo.

Le storie di Luana e Francesca. La prima vittima è stata la 31enne Luana Rainone di San Valentino Torio, uccisa a luglio scorso dall’uomo di cui era innamorata perché pretendeva di andare a vivere con lui. Mentre moriva, il suo assassino reo confesso, fumava una sigaretta in attesa che lei esalasse l’ultimo respiro per poi gettarla in una vasca delle acque reflue. Il mese dopo, a Vallo Della Lucania, l’omicidio della 67enne Francesca Galatro, uccisa dal compagno in un Centro di accoglienza per senza fissa dimora. A febbraio scorso, invece, ad Olevano sul Tusciano, fu evitata per poco la tragedia per una donna colpita alla gola da una coltellata sferrata dal marito che poi si suicidò.

I numeri del fenomeno. In Italia il trend aveva visto una diminuzione dei femminicidi dal 2018, quando erano stati 141 ai 111 del 2019, ma nei primi nove mesi di quest’anno sono aumenti del 7,3% (88 donne uccise nel 2020 a fronte di 82 del 2019). Stesso trend in aumento se si analizzano le vittime in ambito familiare/affettivo che passano dal 68 a 77 (con un aumento del 13,2%), uccise in prevalenza da partner o ex partner (e solo per il 28% nel 2020 per mano di genitori o figli). Le donne più vulnerabili sono quelle con età maggiore. Le vittime quest’anno scendono dal 10 al 4% quelle comprese tra i 18 e i 31 anni di età, e dal 36 al 28% quelle tra i 31 e i 44 anni. Aumentano, invece, dal 20 al 23% i femminicidi di donne tra i 44 e i 54 anni, dal 10 al 15% quelli a carico di vittime dai 55 ai 64 anni e dal 24 al 30% dai 65 in su.

La “spia” della violenza. Dal report stilato dalla Polizia di Stato in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, emerge che in provincia di Salerno nel 2020 sono ancora numerosi i cosiddetti “reati spia”, quei delitti indicatori di violenza di genere. Da gennaio a settembre sono stati registrati 310 episodi di stalking contro le donne (nel 2019 erano stati 319), 382 maltrattamenti in famiglia (388 nello scarso anno) e 59 episodi di violenze sessuali (otto in più che nello stesso periodo dell’anno precedente). I dati, secondo la Polizia di Stato, «risentono anche della difficoltà di denunciare del periodo del lockdown». Nel 62% dei casi l'autore dei reati spia è il coniuge, il convivente, il fidanzato o l’ex partner, nel 14% un figlio o di un genitore. A livello italiano, le regioni con il più alto tasso di donne vittime di reati di genere sono la Campania, con 177 casi ogni 100mila abitanti, la Sicilia con 168, il Lazio con 133 e la Lombardia 119. Sono stati 718 gli episodi denunciati di revenge porn, la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti: l'81% hanno riguardato donne. La regione con i dati peggiori è la Lombardia con 114 casi, seguita da Sicilia con 82 e la Campania con 74.

La campagna della polizia. La polizia di Stato ha curato l’iniziativa di prevenzione “Questo non è amore” per fornire informazioni alle donne in situazione di rischio. «Prima ancora che un’azione di polizia - dice ancora Gabrielli nella prefazione del rapporto - è una problematica che richiede una crescita culturale. È una tematica complessa che rimanda ad un impegno corale capace di coinvolgere tutti gli attori sociali, dalle Istituzioni, alla scuola, alla famiglia».

Salvatore De Napoli