ALLARME COVID

Salerno, «Vigili a rischio contagio: intervenite»

Nella caserma di via Dei Carrari degrado e pericoli. «Le persone fermate trattenute nel cortile»

SALERNO - Caserma dei vigili urbani in condizioni fatiscenti: i sindacati diffidano ufficialmente il Comune ad intervenire. È una lettera ultimatum quella indirizzata da Raffaele Vitale e Adolfo Abate della Cisl, Gerardo Bracciante e Ciro Carbonaro della Uil, Pasquale Abignano Rsu autonomo e Gerardo Rispoli , Claudio Vuolo e Giancarlo De Luca della Csa in cui segnalano «per l’ennesima volta le numerose criticità più volte manifestate all’Amministrazione, evidenziando la necessità di effettuare investimenti ed adeguamenti strutturali al Comando di Polizia municipale di via Dei Carrari (ormai fatiscente) ».

L’ex bunker della vergogna. Appena si entra nel comando, infatti, dopo essere passati sotto una costruzione con segni di una pregressa caduta di calcinacci, sulla destra c’è uno stabile del tutto fatiscente, a rischio di crolli, tant’è che non si sa più da quanto tempo l’area è transennata. Si tratta dell’ex aula bunker (rimasta famosa per la fuga dei boss della camorra Giuseppe Autorino e Ferdinando Cesarano durante un processo nel giugno del 1998), al cui interno ormai non c’è più niente, tranne un archivio. Anche se non ha a che fare con la polizia municipale, quell’ala del fabbricato affaccia nel cortile dove è obbligatorio transitare per arrivare nel parcheggio e agli uffici della polizia municipale. Ammalorata la facciata, sono instabili alcuni infissi. Alcune lastre di eternit sono abbandonate nei pressi del perimetro della caserma. Esistono barriere architettoniche per arrivare al secondo piano degli uffici. Alcuni bagni hanno macchie di muffa o non funzionanti.

Il problema dei fermati. Da anni le organizzazioni sindacali denunciano la mancanza di una stanza per i fermati e delle celle di sicurezza per trattenerli, così come di auto dotate del vetro separatore tra i sedili anteriori e posteriori per il trasporto di persone. Un’esigenza di polizia che oggi ha ancor maggior urgenza per garantire le misure minime di sicurezza ai tempi della Covid 19. E così, i fermati vengono fatti attendere pure nel cortile o ascoltati in uffici che subito dopo vengono utilizzati da altri agenti per redigere atti di vario genere, frequentando gli stessi spazi, anche degli avventori. «Da anni abbiamo segnalato che il Comando, non disponendo di un luogo idoneo ad ospitare i fermati, obbliga gli agenti a sorvegliare quest’ultimi a vista, anche durante la notte, in ambienti non idonei e frequentati durante il giorno anche dall’utenza, inconsapevolmente messa a rischio Covid-19 – scrivono i sindacati - . Così mentre in tutta Italia, comuni più piccoli investono continuamente sui propri corpi di polizia municipale attrezzandosi e mantenendosi al passo coi tempi, dotandosi anche di locali per il foto segnalamento, a Salerno siamo ancora costretti a rivolgerci, per tale operazione ad altre forze dell’ordine con notevole dispendio di tempo». I sindacati ricordano: «Ancora una volta qualche giorno fa, la Municipale ha dovuto trattenere al comando una persona in una stanza di pochi metri quadrati senza averne la contezza dello stato di salute e della sua possibile positività al Covid- 19. Per essere mantenuto a distanza sociale di sicurezza alla riapertura degli uffici, è stato trattenuto nel piazzale interno e sorvegliato da alcuni agenti». Un fatto grave, sia per la sicurezza del personale sia per quella del fermato che ha il diritto e dovere di rimanere in stato di fermo in un luogo idoneo. Da qui la richiesta dei sindacati: «Chiediamo ancora una volta, onde scongiurare eventuali contagi tra gli operatori della Polizia municipale e di conseguenza con i cittadini che si intervenga immediatamente per trovare un locale idoneo e videosorvegliato per gli arrestati e fermati dalla Polizia municipale e acquistare veicoli idonei con cella di sicurezza per le traduzioni».

La diffida al Comune. La lettera dei sindacati indirizzata all’Amministrazione comunale, all’Ispettorato del lavoro, all’Inail e al medico competente ha valore di diffida «per escludere la colpa lieve qualora accadessero incidenti, problemi e/o contagi a colleghi che si trovassero ad effettuare traduzioni e sorveglianze di persone fermate con mezzi inappropriati ed in ambienti non idonei a tale scopo». Per le tre sigle sindacali, così «si violano le disposizioni regolamentari e di legge concernenti, la sicurezza sul luogo di lavoro e soprattutto si mette in grave pericolo l’incolumità degli stessi operatori».

(s.d.n.)