GESTIONE RIFIUTI

Salerno, via le campane del vetro: è sprint

Novità anche per il compostaggio: ai dettagli il progetto definitivo per lo sviluppo

SALERNO - Le campane del vetro ormai sono destinate a lasciare le strade della città. «Dalla prossima settimana - spiega l’amministratore unico di Salerno Pulita, Vincenzo Bennet - avremo chiaro il quadro di quanto il CoReVe (il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero dei rifiuti di imballaggio in vetro prodotti sul territorio nazionale) vorrà investire sulla città di Salerno». I tecnici del Consorzio, infatti, stanno mettendo a punto un piano per supportare la società in house con soldi a fondo perduto per investire nell’acquisto di nuovi carrellati per la raccolta porta a porta del “vuoto a perdere”. E la prossima settimana, appunto, negli uffici della zona industriale si attende di avere il piano che il Consorzio ha immaginato per eliminare le campane del vetro.

«Il nostro obiettivo è andare incontro alle esigenze dei cittadini: ci rendiamo conto che dover fare anche un chilometro per buttare il vetro può essere disagevole anche perché non abbiamo campane su tutte le strade della città. Saremo certamente rapidi nel risolvere anche questo problema », chiarisce il numero uno di Salerno Pulita. Tra l’altro, le campane sono anche il luogo preferito degli incivili per gettare via la spazzatura senza preoccuparsi del corretto conferimento e, alla fine, sembrano delle piccole discariche che, come conferma l’amministratore Bennet, «costringono a una sanificazione costante », oltre che creare problemi sull'organizzazione complessiva della raccolta. Tra l'altro, se nelle campane non c'è soltanto vetro ma anche - ad esempio - plastica, allora sarà molto più dispendioso anche il riciclaggio (se non impossibile con annesso spreco di risorse e di possibili economie).

Intanto, aggiunge Bennet, «il Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi) ha quasi terminato la campagna di sensibilizzazione e di comunicazione dedicata ai cittadini». C’è la necessità anche di risollevare le percentuali di differenziata per poter abbassare la Tari così come promesso da Bennet, quindi diventa strategico il completamento dell’impianto di compostaggio che, detto semplicemente, lavora l’organico trasformandolo in compost ma ancora non produce energia così da portare entrate nelle casse della partecipata. «Abbiamo avuto le schede tecniche dei macchinari quindi si va spediti verso la progettazione definitiva», garantisce Bennet.

(e.t.)
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