UN CASO ITALIANO

Salerno, tribunale: forse riapre ma manca un nuovo decreto

Fase 3 segnata a Salerno dall’incertezza. Nocera Inferiore, ripresa più veloce

Il tribunale di Salerno riapre. Oggi scade il termine sancito dal Decreto Bonafede. Anche l’ordinanza del presidente del tribunale cittadino, Giuseppe Ciampa , era a tempo e la scadenza era legata alle direttive governative. Da domani porte aperte, dunque. Si torna in aula, ma la scaramanzia è obbligatoria. Il lockdown per la pandemia da Covid-19 lo insegna. Si attende, comunque, un nuovo decreto attuativo del Tribunale. L’accesso agli uffici giudiziari sarà condizionato ad alcune prescrizioni per i luoghi al chiuso: divieto di assembramento e distanziamento sociale, mascherina e igiene delle mani. Obblighi che sono diventati abitudini, meccanismi nella vita quotidiana. Di tutti, non solo di chi frequenta i tribunali. Va via, quindi, la “fase 2” della Giustizia, che chiude in anticipo. Qualcosa, però, rimane del processo telematico introdotto d’emergenza durante l’epidemia.

Dallo scorso 25 giugno ha valore legale il deposito via internet di memorie e istanze delle difese presso la Procura, indirizzate al pm che abbia concluso le indagini preliminari. Ed è una novità contenuta nel decreto Bonafede: il deposito degli atti anche per via telematica è al momento facoltativo, ma rappresenta una valida alternativa al deposito cartaceo. Il processo da remoto, ad ogni modo, sarà comunque oggetto di discussioni future tra politica, magistratura ed avvocatura sulla possibile introduzione anche al di fuori del periodo emergenziale. Per il momento, le udienze seguiranno la regolare celebrazione, ma in condizioni di sicurezza. Quelle che fino ad ieri hanno condizionato l’accesso ai varchi della Cittadella, come di altri tribunali, per le stringenti norme anti Covid. Regole allentate solo negli ultimi dieci giorni quando il presidente Ciampa, con un proprio decreto, ha consentito l’accesso contingentato agli uffici giudiziari, garantendo la presenza contemporanea di non più di trenta utenti, mentre l’accesso agli avvocati era limitato all’udienza (dimostrato con l’avviso di fissazione) e condizionato al ritiro di un pass per meglio gestire le entrate e le uscite dal Palazzo di giustizia, per poter assicurare il numero limite stabilito dai vertici del Tribunale. In queste settimane non sono mancate le polemiche. Sia per l’attesa al varco di via Dalmazia sia per le difficoltà di contattare via telefono le cancellerie per ottenere un appuntamento.

Il decreto Bonafede mette tutto alle spalle, si spera. Al tribunale di Nocera si è arrivati con qualche settimana di anticipo alla semi-riapertura. Il presidente Sergio Antonio Robustella ha autorizzato l’accesso contingentato alle cancellerie - l’aspetto drammatico per gli avvocati durante il lockdown - a trenta utenti contemporaneamente, usando la stessa linea di Salerno. Sul fronte delle udienze, quelle del settore civile sono proseguite secondo la norma del “processo scritto”, salvo casi eccezionale che richiedevano la presenza in aula. Al settore penale, ugualmente. I processi con detenuti si sono celebrati, come le udienza di convalida attraverso il sistema misto, videoconferenza e presenza in aula. A Nocera, inoltre, si è partiti prima, rispetto al capoluogo di provincia, con il trattamento di alcuni processi ordinari, grazie al ruolo più esiguo. Più celere è prevista, invece, il ritorno alla normalità negli uffici del Giudice di Pace di Nocera Inferiore, dove il presidente Robustella ha ripristinato la seconda udienza civile, sempre nel rispetto delle norme di prevenzione per prevenire il contagio, raccogliendo il plauso dell’Anf di Nocera Inferiore, rappresentata dall’avvocato Italo Meoli .

Chi si è avviata per tempo alla “Fase 3”, consentendo l’ingresso controllato è in piena sicurezza ai propri uffici è stata la Corte di Appello di Salerno dove, dallo scorso 8 giugno, è stato abolito la prenotazione telefonica o telematica per accedere alle cancellerie. L’accesso, ovviamente, è stato regolamentato per assicurare il rispetto di tutte le misure previste dal Documento di Valutazione dei Rischi., come recita il decreto del presidente Iside Russo . Normalità è la condizione che chiedono tutti gli utenti della Giustizia. I provvedimenti hanno creato delle forte limitazioni, creando non poche difficoltà a chi lavora a stretto contatto con gli uffici giudiziari. Ora, sembra si sia avviato il percorso che porterà verso la regolare funzionalità. Bisognerà dettare tempi e regole di base.

Massimiliano Lanzotto