LE AMMINISTRATIVE

Salerno, Tofalo attacca De Luca e travolge Fico

Post al veleno contro il governatore e chiusura netta a una futura alleanza con Napoli: «I figli, il cruccio del presidente»

SALERNO - L’intento è di offrire «ai non salernitani » arrabbiati e indignati una lettura autentica dell’istantanea napoletana che ritrae Vincenzo De Luca in posa col nuovo sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, il ministro Luigi Di Maio (alla destra) e il presidente della Camera, Roberto Fico (alla sinistra). Ma l’effetto del post dell’ex sottosegretario “grillino” Angelo Tofalo, a corredo della fotografia che certifica l’alleanza partenopea tra il Pd e l’M5S ha l’effetto di aprire un doppio fronte: arroccare ancor di più i pentastellati all’opposizione in Consiglio comunale e segnare una distanza rispetto alle indicazioni nazionali del leader Conte.

Il post al veleno. «Mi dispiace» è l’esordio del posto di Tofalo, «che l’ingenuità politica dei miei compagni faccia pensare che questa foto possa avere anche solo lontanamente un significato positivo anche perché sanno benissimo cosa abbiamo vissuto su Salerno con la sua totale incapacità (De Luca, ndr ) di aprire un dialogo». Poi la bordata all’indirizzo degli esponenti nazionali che hanno sottoscritto l’alleanza tra il Movimento e il Pd (compreso il governatore): «Se Fico poi è un carissimo amico di De Luca (così come il governatore sostiene) mi viene da pensare e mi chiedo però come sia possibile passare dal concetto di meetup a quello di comando senza alcun dialogo politico, dal concetto di assemblea a quello di totalitarismo ».

La “fronda” salernitana. Dopo essere accusato di aver tradito lo spirito originario proprio dagli attivisti del Meet Up salernitano, Tofalo riprende e ribalta le accuse. Ma non apre soltanto una sorta di fronda campana dell’M5S perché è su tutto il modello De Luca che Tofalo va all’attacco, con la buona pace dell’ala dialogante dei pentastellati salernitani. Anche in risposta al presidente De Luca che in mattinata aveva dichiarato che «i Cinque stelle non sono stati determinanti» nelle vittorie in Campania e Napoli in particolare, anche se «qualche coalizione bisogna metterla in piedi». «Da oltre 40 anni - ribatte Tofalo - De Luca vive come un parassita prima a spese del partito, con una serie di incarichi ad hoc, e poi a spese della collettività, con incarichi elettivi fino ad arrivare ai giorni nostri». Ma la stoccata vera arriva quando scrive che «l’uomo di Ruvo del Monte» (De Luca) «ha un solo pensiero nella testa, un chiodo fisso, un tarlo: tutelare i suoi due cuccioli, Piero e Roberto. Due bravi ragazzi, forse poco umili, soprattutto il primo, che hanno, a causa di una assurda guerra fratricida per il potere, non consentito lo sviluppo di una classe dirigente salernitana competitiva, distruggendo il lavoro (positivo o negativo a secondo di come la pensiate) fatto dal padre. Tolti infatti pochi stimati amici e professionisti, il livello del consiglio comunale e della giunta vedeva e molto probabilmente vedrà anche assessori che considerare “impresentabili” è dir poco». Alla fine del lungo post il parlamentare dei cinque Stelle si rivolge direttamente al presidente: «Caro Vincenzo libera Salerno dalle tue elucubrazioni perché tanto il passaggio di consegne per successione non funzionerà. Libera Salerno e cerca di riportare le logiche di scelta della classe dirigente al merito invece di continuare ad utilizzare le persone come pedine in una tua partita a scacchi».

(e.t.)