Salerno terra di conquista dei clan 

Segnalate infiltrazioni delle ditte legate ai Casalesi nei grandi appalti nel capoluogo e in provincia

ROMA. Aumentano le indagini per camorra a Salerno, passando dalle 427 del periodo 1°luglio 2014-30 giugno 2015 alle 491 dell’anno successivo. Ed è una crescita dovuta a due fenomeni: «La progressiva infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto economico; il massiccio spostamento dei gruppi operanti nel Napoletano e nel Casertano dal territorio di origine a quello di Salerno». Lo mette nero su bianco la relazione annuale della Direzione nazionale antimafia, presentata ieri mattina in Senato dal procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Franco Roberti, e dal presidente della commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi.
Un documento che delinea la «profonda trasformazione» della criminalità organizzata nella provincia di Salerno degli ultimi anni. Una camorra dal volto imprenditoriale, che però non trascura i vecchi sistemi. «Occorre considerare, infatti, che il tessuto socio-economico della provincia di Salerno - si legge nel documento - è radicalmente diverso da quello medio, esistente nelle limitrofe Napoli e di Caserta. Inoltre, negli ultimi anni, anche in considerazione delle scelte operate dall’Amministrazione pubblica salernitana, il territorio è stato interessato da un notevole incremento di appalti pubblici e da incentivi allo sviluppo dell’imprenditoria privata».
Ad esempio, la Procura nazionale ritiene «davvero allarmanti gli episodi di infiltrazioni di imprese collegate alla criminalità di tipo mafioso casertana nell’esecuzione dei lavori oggetto dell’appalto pubblico “Salerno Porta Ovest” per la costruzione di due gallerie che dal porto commerciale di Salerno - afferma la relazione - dovrebbero condurre all’imbocco dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria. Si tratta, invero, dell’appalto di maggior rilievo economico in corso di esecuzione nella città di Salerno (il cui ammontare iniziale è di circa un centinaio di milioni di euro)».
Tra le vicende di presunte infiltrazioni, oggetto di indagini, vengono citati anche «i lavori, in corso di esecuzione, per la costruzione di piazza della Libertà affidati dal Comune di Salerno al consorzio Tekton spa, quasi completati dalla consorziata Esa Costruzioni Generali spa amministrata da Enrico Esposito, consigliere comunale Pd di Nocera Inferiore. L’Esa, nel 2013, è stata destinataria di un’interdittiva antimafia e, pertanto, estromessa dall’appalto. La stessa - aggiunge la relazione - ha dato in subappalto la fornitura di calcestruzzo ad alcune aziende, facenti capo a Salvatore e Francesco Marrazzo, anch’esse colpite da interdittiva antimafia. Lo stesso Francesco Marrazzo Francesco è stato destinatario di provvedimento cautelare personale e reale emesso dal Gip di Salerno il 7 gennaio 2013».
La camorra d’importazione sembra aver attecchito anche grazie alle singergie con la malavita locale. Infatti se «la presenza e/o la partecipazione di esponenti della criminalità organizzata casertana e napoletana in attività imprenditoriali svolte nel territorio distrettuale, costituisce una costante», la relazione precisa che «risalta il ruolo accessorio o servente ricoperto da soggetti residenti nel territorio salernitano rispetto ad organizzazioni radicate in altri contesti». Tra gli altri presunti casi si segnala «la presenza, nel territorio del Comune di Capaccio, di casalesi titolari di un’impresa di costruzioni incaricata della edificazione del nuovo cimitero di quel Comune; la presenza all’interno del cantiere Porta Ovest di esponenti della criminalità organizzata di Castellamare di Stabia».
Ma le cosche non puntano solo al calcestruzzo. «Di particolare interesse ai fini della ricostruzione dei rapporti tra esponenti del mondo imprenditoriale ed istituzionale salernitano e personaggi ritenuti collegati alla camorra casertana - si legge ancora - sono alcuni procedimenti riguardanti la gestione del ciclo dei rifiuti e delle attività illecite ad esso connesse». Insomma, Salerno e provincia rischiano di essere la nuova frontiera delle organizzazioni criminali.
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