IL CASO

Salerno Solidale: anticipo da 1,5 milioni

Secondo la convenzione col Comune il primo step di pagamento era fissato a marzo

Non si è ancora concluso il primo trimestre dell’anno e Salerno Solidale batte già cassa. E da Palazzo di Città l’Amministrazione risponde - senza indugi - e mette sul piatto 1,5 milioni di euro. Soldi che arrivano come anticipazione delle attività svolte dalla partecipata e liquidate immediatamente con fatture tutte datate 7 gennaio e protocollate un giorno dopo, l’8 gennaio. Nel dettaglio, come precisato nella determina, i fondi messi a disposizione sono 696.616 euro per il servizio di assistenza domiciliare; 523.118 euro per il servizio Residenziale in Casa Albergo; 81.502 euro per il servizio semi – Residenziale per il Centro Polifunzionale; 89.354 euro per prestazioni di Servizio sociale nei segretariati Comunali; 57.939 per attività di interscambio e di integrazione sociale; 89.354 per attività di gestione , manutenzione e pulizia del Centro Sociale. Inoltre, viene genericamente disposto anche “il pagamento in favore della Società Salerno Solidale Solidale spa la somma complessiva di 168.293 euro”.

La convenzione e il Parco. Con la partecipata guidata da dieci anni da Filomena Arcieri il Comune ha stipulato una convenzione di 5 anni “per la gestione delle strutture e dei servizi alla persona” e la società in house ha approvato il proprio piano industriale lo scorso mese di marzo. In virtù della convenzione, la società che ha come mission la cura dei disabili e dei soggetti svantaggiati, gestisce anche il Parco Pinocchio. E, proprio per questa ragione, nelle ultime settimane di gennaio Salerno Solidale ha ricevuto il versamento della prima rata per la manutenzione, il servizio di guardiania e la gestione. Come previsto, il Comune paga a Salerno Solidale 468.585 euro per il 2020, altrettante per il 2021, 2022 e 2023: per un totale di un milione e 874mila euro. Non sfugge, però, che nonostante l’impegno di risorse il Parco sia in condizioni pessime sia dal punto di vista strutturale (con buche e dislivelli nei vari percorsi) ma anche nella pulizia e nella gestione ordinarie. All’interno, tra l’altro, ci sono anche un bar e una pizzeria che non riescono a rendere la gestione del parco autosufficiente. Mancano anche strutture adeguate e quelle che ci sono andrebbero sistemate e, come nel caso della pista per i pattini, risistemate e messe in sicurezza. Colpisce anche - paradossalmente considerando che la gestione è di Salerno Solidale - l’assenza completa di percorsi dedicati per persone che sono portatrici di disabilità. Inoltre, tra le attività che sono organizzate all’interno del Parco, come si legge sul sito della società c’è il mercato di Coldiretti e un mercato di artigianato che da anni è stato trasferito altrove.

Tensioni alle Politiche sociali. La determina che sblocca l’anticipo del milione e mezzo per i servizi della partecipata sarà una delle ultime che portano in calce la firma di Tommaso Esposito , il super dirigente che - da qualche giorno - ha abbandonato il settore Politiche sociali per una serie di tensioni e incomprensioni con l'assessore Nino Savastano . Dopo anni alla guida degli uffici della scuole, Esposito è arrivato alla guida anche di un settore cruciale come quello delle Politiche sociali, strategico per questa Amministrazione sul solco delle precedenti guidate dall’ex sindaco Vincenzo De Luca . E le tensioni tra l’assessore forte della giunta (Savastano) e il suo dirigente (Esposito) sarebbero arrivate proprio per differenti visioni rispetto alla gestione dei servizi. «I dirigenti non devono fare politica», è stata la chiave di lettura offerta da alcune fonti di Palazzo interne alla maggioranza. Quello che Savastano timona saldamente da decenni è un settore di peso: sulle politiche sociali, infatti, converge un terzo del bilancio cittadino e mai un centesimo è stato tagliato, nemmeno dei momenti di crisi più acuta. Ora però qualcosa sembra si sia rotto. E l’allontanamento di Esposito potrebbe essere solo il primo di una serie di addii clamorosi dai vertici di Palazzo di Città.

Eleonora Tedesco