Salerno Sistemi ripiana i conti e centra il pareggio

Nel 2011 aveva trascinato in rosso anche Salerno Energia Tra le società partecipate dal Comune resta in difficoltà il Pst

Dopo un 2011 chiuso in negativo, trascinando in rosso per la prima volta anche il bilancio della holding Salerno Energia, ora Salerno Sistemi si avvia a certificare per il 2012 un conto economico che segna il salvataggio della società, archiviando le perdite strutturali e centrando un segno più di circa centomila euro. I dati saranno ufficializzati tra un paio di settimane, il tempo di chiudere i conteggi e mettere a fuoco i numeri, ma intanto a via Passaro, dove da qualche mese la municipalizzata dell’acqua ha trasferito i suoi uffici, si tira un sospiro di sollievo. Il ripiano dei conti è frutto di una cura dimagrante su spese di gestione e stipendi, accompagnata da un giro di vite contro l’evasione e dall’ingresso in società di denaro fresco arrivato da Salerno Energia, che l’ha assorbita diventandone l’unico azionista. Dal gruppo presieduto da Fernando Argentino sono arrivati otto milioni di euro per una ricapitalizzazione servita a ripianare le perdite. Un esborso che alla holding è costata la chiusura in rosso del bilancio 2011 ma che ha consentito di rimettere “in bonis” i rapporti tra Salerno Sistemi e i suoi creditori, prima di tutti i fornitori di acqua come Ausino e Asis, con cui si è chiuso un accordo per la rateizzare in dieci anni i dieci milioni di debito.

Non che adesso la municipalizzata abbia risolto i suoi problemi, ma è stata superata quella perdita strutturale per la quale, ogni anno, i debiti continuavano a crescere trascinando la società verso il baratro. A invertire la tendenza ha contribuito la massiccia operazione di recupero crediti avviata nei confronti di famiglie ed esercizi commerciali che da anni non pagavano la bolletta idrica. Con gli accertamenti sull’evasione si è riusciti a recuperare centinaia di migliaia di euro e, soprattutto, ad ampliare la platea dei pagatori, passando dal 60 al 75 per cento di incasso sulla fatturazione emessa. Una percentuale che la dirigenza vorrebbe aumentare nel corso di quest’anno, provando a incidere su quelle gradi utenze (come carcere e ospedali) in cui si concentra il grosso del non pagato.

Superato o quasi lo scoglio di Salerno Sistemi, il Comune può dire di aver portato in attivo le sue controllate. Stando ai bilanci 2011 (gli ultimi pubblicati) hanno raggiunto il pareggio non solo Centrale del latte e Salerno Mobilità, ma anche Salerno Pulita e Salerno Solidale, che nel 2009 aveva invece chiuso in perdita. Restano i dati negativi in altri consorzi e società partecipate. Ad esempio nell’Asis, in cui Salerno detiene il 33,2 per cento e che da tre anni consecutivi certifica un segno meno che l’ha portata alla messa in liquidazione. Idem per il Parco scientifico e tecnologico (di cui Palazzo di Città ha il venti per cento delle quote) e la Siis, partecipata al 23,5 per cento. Scorrendo la piramide delle partecipazioni indirette, emerge poi che il 2011 ha avuto un saldo negativo per la Metanogas (detenuta al 49 per cento da Salerno Energia), per Isoambiente, controllata dal Consorzio di bacino Salerno 2 e per il Patto territoriale Salerno Picentino, di cui lo stesso Consorzio ha il dieci per cento. Va male sul fronte dei trasporti, dove risultano in rosso tanto l’aeroporto quanto la società Trasporti marittimi salernitani. E a non raggiungere il pareggio, né nel 2011 e neppure nel 2010, è anche la Banca di Salerno Credito cooperativo, in cui il Comune ha il 3,4 per cento delle quote tramite le partecipate SalernoMobilità, Salerno Solidale e Centrale del latte.

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