L'INCHIESTA

Salerno, “sistema” delle cooperative: rebus per il sindaco Napoli

L’opposizione: il Comune si costituisca parte civile. Natella: «Scelta politica»

SALERNO - L'inchiesta della Procura di Salerno sul “cartello delle cooperative del verde” se, per un verso mette un punto fermo con la richiesta del rinvio a giudizio per 21 tra presidenti e dirigenti delle “sociali”, per un altro verso, questa nuova fase ribalta la pozione del Comune che, a due anni dal blitz e dal terremoto giudiziario che scosse le fondamenta di Palazzo di Città (condizionando anche la formazione della Giunta), diventa parte lesa, con la possibilità conseguente di costituirsi in giudizio come parte civile e di ottenere un eventuale risarcimento.

«La costituzione come parte civile è una scelta, anche politica, che spetta al sindaco, Vincenzo Napoli, e che lui assumerà con il suo staff. Posso dire, però che quella delle cooperative sociali è una vicenda che ha condizionato il lavoro degli ambiti dell'amministrazione che si occupano del verde e delle manutenzioni e, nel complesso, del lavoro di tutto il settore Ambiente. Ha condizionato come un macigno i nuovi appalti e ha avuto ricadute sulla qualità dei servizi. Se oggi siamo in affanno su alcuni aspetti e se i cittadini lamentano i problemi di degrado del verde pubblico dipende in gran parte proprio da quella questione» considera l’assessore all’Ambiente, Massimiliano Natella, uno dei componenti politici di quella Giunta che il primo cittadino volle composta anche da assessori tecnici proprio per dare un segnale di trasparenza e di discontinuità.

TUTTI I DETTAGLI SUL QUOTIDIANO IN EDICOLA