Salerno si riappropria di Palazzo Fruscione

Sgomberato dagli abusivi e sottoposto ad un’eccellente opera di recupero l’edificio normanno sarà luogo di cultura. Il sindaco De Luca: «Ora la città ha ritrovato la sua storia, la sua memoria e il suo orgoglio»

»Un momento di grande emozione e partecipazione per tutti coloro che hanno creduto nel recupero di questo palazzo che è la storia della nostra città». Così il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca ha salutato la riapertura di Palazzo Fruscione, storico edificio nel cuore del centro storico di Salerno (accanto a San Pietro a Corte), tornato al suo antico splendore dopo i complessi lavori di restauro fatti eseguire dal Comune grazie a fondi europei

«Da oggi - ha dichiarato il primo cittadino - si può dire simbolicamente che è morta quella che Aurelio Musi ha definito la “città assente”, la città che per 8-9 secoli ha dimenticato la sua storia. Questo meraviglioso recupero artistico segna la fine della Salerno che non aveva orgoglio e memoria di sé e della sua storia».

«Dopo il terremoto dell'80 – ha aggiunto il sindaco – ho avuto paura che il nostro centro storico fosse condannato allìabbandono e alla devastazione. Ricordo i palazzi crollati, il degrado, la droga che circolava. Qui non arrivava nessuno. Eppure nessuno se ne vergognava. Ci è voluta quasi follia per avviare il recupero del centro storico e ci è voluto un lavoro gigantesco per restituire alla città i luoghi della sua storia millenaria. Vorrei che il senso di appartenenza a questa storia arrivi a tutti i cittadini, vorrei che tutti ricordassero che Salerno, prima “universitas” d'Europa, è stata mille anni fa la culla della cultura e della scienza occidentale».

Il Palazzo, che negli anni ’80 e ’90 era occupato abusivamente, diventerà un luogo di produzione culturale , che sarà collegato o con il vicino Ostello della Gioventù, e con il complesso di San Pietro a Corte. Per De Luca dovrà costituire «un vero e proprio percorso nella gloriosa storia di Salerno, che oggi si unisce con la storia moderna della città che guarda all'Europa. Questo percorso di rinascita di Salerno - ha concluso il sndaco – sarà concluso e sarà consegnato nelle mani delle giovani generazioni, affinché lo custodiscano orgogliosi della loro storia».