IL FATTO

Salerno, "sconto” sulla Tari e Il flop delle istanze: ok a 758 richieste

Solo il 10% ha aderito al credito d’imposta sulla tassa rifiuti Dei 3 milioni di euro stanziati se ne utilizzeranno 390mila

SALERNO - Pubblicato l’elenco delle attività commerciali, delle piccole imprese e dei possessori di partita Iva che avranno uno sconto sulla prossima rata della Tari. Le istanze ammesse a ricevere uno sgravio sull’ultima rata, attraverso il credito d’imposta fino al 50%, sono 758, quelle che invece sono state respinte sono 165. Un numero di richieste di sconto sulla tassa sui rifiuti che è molto al di sotto di quanto l’Amministrazione contasse di raccogliere considerando che questa misura è stata messa in campo per far fonte all’emergenza economica provocata dalla pandemia e che la platea complessiva di potenziali aventi diritto era di 7mila utenze non domestiche, cui so sono stati successivamente aggiunti anche i professionisti e le cosiddette “partite Iva”. La risposta, dunque, è stata alquanto tiepida. Complessivamente, l’Amministrazione aveva stanziato per questa misura 3 milioni di euro.

A conti fatti, se ne utilizzeranno 390mila, come quantificato nella determina che mette a disposizione i fondi necessari. Nel documento si precisa che il diritto al credito di imposta per le domande ritenute ammissibili, “matura contestualmente al versamento della terza rata Tari dovuta per l’annualità 2020, con scadenza 31 dicembre 2020, ed è utilizzabile in compensazione nel modello F24, esclusivamente ai fini dello scomputo dall’importo lordo dovuto per la Tassa sui rifiuti del 2020”. Inoltre si sottolinea che il Comune di Salerno, anche successivamente alla concessione dell’aiuto, “si riserva la facoltà di effettuare controlli per verificare la veridicità delle dichiarazioni e delle informazioni rese dai beneficiari”.

Tutte le istanze presentate sono state sottoposte a un controllo preliminare e, nel caso d’incongruenze o errori, è stata anche chiesta dagli uffici comunali l’integrazione della documentazione. Nella gran parte dei casi, comunque, i rigetti delle istanze sono legati a problemi di autenticità della firma digitale o a duplicati. La concessione di aiuti a fondo perduto sotto forma di credito d’imposta sulla Tari, è stata destinata ai soggetti che hanno subito, nel periodo tra marzo e settembre scorsi, una contrazione del fatturato superiore del 30% rispetto allo stesso periodo del 2019. Eleonora Tedesco