Lo sbarco

Salerno: sbarco in notturna, individuato scafista

Giunti 855 profughi dell’Africa subsahariana. Tra di loro sei donne incinte e un neonato

SALERNO. Tredicesimo sbarco di migranti al porto di Salerno l’altra notte, il primo sotto la Luna e le stelle e non sotto il sole cocente. Poco prima della mezzanotte di lunedì, infatti, la nave norvegese “Siem Pilot” – che già lo scorso 26 maggio aveva fatto scalo in città per far scendere a terra un nutrito gruppo di disperati in fuga dai loro Paesi d’origine, salvati nel canale di Sicilia dalle navi della Marina Militare – ha attraccato al molo Manfredi con a bordo 885 profughi: 650 uomini, 160 donne e 47 minori.

Somalia, Ghana, Nigeria, Senegal, Costa d’Avorio, Camerun, Egitto: questi i Paesi di provenienza degli ultimi fuggitivi sbarcati che, dopo settimane in mare, hanno trovato a Salerno la loro terraferma, la loro porta d’ingresso verso un futuro lontano da guerre e carestie. Verso l’una e mezza, dopo i dovuti accertamenti effettuati a bordo da personale Asl e polizia, i portelloni della nave si sono aperti e sono scesi i primi migranti: a toccare terra per primi quelli più bisognosi di cure come i circa 230 affetti da scabbia, le sei donne incinte e le due che lo scorso 29 luglio, a bordo della nave, avevano partorito, di queste, però, solo una è riuscita ad abbracciare il proprio bambino perché l’altra, stremata dal viaggio, ha dato alla luce il suo piccolo già morto. Tra i primi a sbarcare anche due giovani ghanesi trovati con ferite di arma da fuoco sul corpo, uno dei due aveva ancora una pallottola conficcata nella carne, e così entrambi sono stati subito trasferiti all’ospedale di via San Leonardo per essere adeguatamenti curati per poi essere trasferiti in una struttura di accoglienza ad Albanella.

Durante le procedure di identificazione, l’attenzione degli agenti della squadra mobile, diretti dal vice questore aggiunto Tommaso Niglio, si è focalizzata su una ventina di sbarcati per verificare il loro possibile coinvolgimento in attività illecite legate alla tratta dei profughi; su uno di loro sono ancora in corso verifiche perché ritenuto un possibile scafista.

Di questo ultimo gruppo di migranti arrivati in città solo 75 rimarranno sul territorio salernitano, gli altri verranno trasferiti nei centri di accoglienza delle Marche, del Veneto, della Lombardia, del Lazio, del Piemonte e dell’Emilia Romagna. Già nella notte tra lunedì e martedì sono partiti i primi pullman diretti verso queste destinazioni. Nella struttura della Protezione civile di Salerno, in via dei Carrari, sono stati ospitati tutti i minori non accompagnati e in queste ore – come racconta Augusto De Pascale, presente alla sbarco anche questa volta ma titolo puramente personale visto che la delega alla Protezione civile non gli è stata rinnovata – sono in corso le dovute verifiche per accertare la loro età reale.

Altra novità di questo tredicesimo sbarco l’assenza dei volontari dell’Humanitas. Al loro posto quelli dell’Abbraccio onlus coordinati dal presidente Matteo Marzano. Sul molo Manfredi anche il sindaco Vincenzo Napoli e il prefetto Salvatore Malfi.