LA CITTA' VIOLENTA

Salerno, “salta” la fermata del bus: «Minacciato con il coltello»

Terrore a Torre Angellara, l’autista blocca la corsa: «Mai accaduto in 21 anni»

SALERNO - «Ho 44 anni e ben 21 li ho trascorsi lavorando nell’azienda del servizio di trasporto pubblico in città. Una cosa del genere non mi era mai accaduta ». È scosso, addolorato e ancora colpito da quel che gli è accaduto ieri mattina l’autista di BusItalia “costretto” ad interrompere una corsa della linea 12 dopo essersi visto puntare, per ben due volte, un coltello alla gola da un passeggero ancora ignoto. L’escalation di violenza in città, dunque, non si ferma. E mentre in Prefettura andava in scena il Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, nella zona orientale si verificava un nuovo episodio censurabile. Che spaventa non solo gli operatori dei trasporti ma anche tanti cittadini.

Il fatto. Al 44enne autista salernitano era toccata la linea 12 scattata alle 11.40 da Sant’Eustachio per raggiungere piazza San Francesco. Alla guida del bus, stava effettuando le varie fermate nella zona orientale. A Mariconda, quasi al confine con il parco Arbostella, a bordo del mezzo è salito un giovane di circa 30 anni: indossava una t-shirt blu e un pantalone corto. Nulla di strano: l’addetto di BusItalia ha continuato a guidare, dirigendosi a Torre Angellara. Lì, nei pressi del cantiere dell’ex Marzotto, è stata soppressa la fermata per lavori stradali. «Fermata!», ha udito l’autista del mezzo. Poi ricorda soltanto una lama, lunga circa 10 centimetri, puntata contro il suo volto per due volte. Proprio il giovane salito sul pullman a Mariconda, quello che aveva urlato di fermarsi, si era reso protagonista di un gesto inatteso. E violento. Il 44enne salernitano non ha potuto far altro che accostare il mezzo: il ragazzo ha attivato l’apertura dell’emergenza del portellone centrale e si è dileguato in pochi attimi verso la parte più orientale della città. Poi l’autista ha chiesto anche agli altri passeggeri di scendere, invitandoli ad attendere un altro “torpedone” alla vicina fermata di Torre Angellara: ha interrotto la corsa, avvisando BusItalia dell’accaduto, e poi si è recato presso la vicina caserma della Guardia di finanza per sporgere la denuncia. I militari, ascoltata la testimonianza dell’autista, sono sulle tracce dell’aggressore. Le prossime ore potrebbero essere decisive per l’identificazione.

La testimonianza. «Non mi è accaduta mai una cosa del genere ». Lo ripete, a ritmo quasi cadenzato, il 44enne autista di BusItalia che si è visto puntare un coltello per due volte da un passeggero. Quei minuti di paura restano fissi nella sua mente: «Mi sono ritrovato questa lama che è spuntata dal finestrone che divide gli autisti dei pullman dall’area dedicata agli utenti», ricorda ancora. «Poco prima aveva urlato di farlo scendere: tutto è accaduto mentre stavo cercando di spiegare che la fermata è stata soppressa e l’avrei fatto scendere poche decine di metri più avanti. E, invece, è passato all’azione: per fortuna non mi ha colpito...». Un episodio che, racconta il 44enne salernitano, non gli era mai capitato nel corso della sua lunga esperienza lavorativa. «Sono 21 anni che sono impiegato nell’azienda di trasporto pubblico a Salerno e una cosa del genere non mi era mai capitata», racconta il dipendente della società che si occupa del servizio nel capoluogo. «Ringrazio la Guardia di finanza: i militari sono immediatamente intervenuti dopo la mia segnalazione, raccogliendo poi la denuncia. Le telecamere presenti nell’area della caserma hanno immortalato questa persona ma il riconoscimento è molto difficile. Sono davvero colpito di quanto accaduto». Una situazione sempre più difficile, quella che riguarda gli addetti del servizio di trasporto pubblico: «Purtroppo questi episodi si stanno moltiplicando conclude il 44enne aggredito -. Sabato scorso, un gruppo di ragazzini ha preso a calci il mezzo che stava svolgendo la linea 18. Sta diventando difficile lavorare...».

In giornata la Guardia di Finanza ha individuato l'uomo, un pregiudicato, che è stato denunciato a piede libero per ireati di “violenza o minaccia a un pubblico ufficiale”, con l’aggravante dell’uso delle armi, e di “interruzione di un pubblico servizio”, rischiaadessofino a 5 annidi reclusione