IL REPORTAGE

Salerno, salita Montevergine: una ferita aperta nel Centro storico

La scalinata panoramica è piena di buche e immondizia

SALERNO - Uno scalino dopo l’altro, mentre al di là del muro di cinta si apre il panorama del golfo, bisogna fare attenzione a scansare le buche. Cespugli e rami esplodono dalle mura antiche mentre agli angoli di questa stradina con la vista sul Paradiso si ammonticchiano rifiuti di vario genere. Ci sono addirittura una bandiera a Stelle e Strisce e, scendendo sulla sinistra, costeggiando l’ex carcere maschile si arriva a un salottino improvvisato con sdraio e tavolino. Nonostante la salita di Montevergine sia uno dei percorsi più panoramici della città è completamente abbandonata. E se l’Amministrazione ha dimenticato questa stradina, il collettivo di architetti Blam ha immaginato per questa salitina non troppo impervia una vita nuova. Il progetto di Blam parte dall’idea che l’ex chiesa dei Morticelli (riaperta dal collettivo dopo oltre trent’anni di abbandono attraverso un riuso sperimentale) si trova su di un asse cruciale del centro storico capace di porre in congiunzione diversi ex luoghi ecclesiastici che Blam ha riannodato in una “rete di chiese creative”. Rispetto a questa idea urbanistica, fanno notare gli architetti di Blam «la salita di Montevergine rappresenta un corridoio di particolare interesse. Il complesso di Montevergine presenta infatti un’intera facciata costituita dalle antiche mura longobarde della città che dal castello Arechi discendevano.

Non solo, perché anche da un punto di vista paesaggistico, la salita che conduce fino alla chiesa di San Filippo Neri rappresenta uno dei percorsi più panoramici del centro storico, eppure, oggi completamente sconnesso al resto della città». Da qui, nasce l’esigenza per il collettivo Blam «di individuare, potenziare, ricucire e connettere i percorsi più antichi tra il Centro storico alto e basso immaginandoli come corridoi urbani culturali, paesaggistici, sociali, capaci di manifestare e allo stesso tempo preservare tutta la loro identità».

Partendo dalla salita Montevergine, Blam utilizza come sempre l’espediente dell’evento per attivare di un processo condiviso, con le amministrazioni, le associazioni culturali del territorio e i cittadini. «Il primo progetto in corso - spiegano - è la realizzazione di un’area di biodiversità a partire dalla ri-progettazione di un piccolo terreno adiacente l’antico monastero, da realizzarsi con il Comitato Centro Storico Alto di Salerno, vincitore con quest’idea di un bando urbano indetto dal collettivo, in collaborazione col Collettivo napoletano di architetti Zapoi, con il supporto della Fondazione Banco di Napoli per l’infanzia e il patrocinio morale del Comune ». Attualmente, è in corso la progettazione architettonica di elementi urbani che dovranno creare uno spazio relazionale nella pausa del percorso in salita; dall’altra parte, con la collaborazione di esperti del settore, «si realizzerà - chiariscono - il primo punto di biodiversità partendo dalla progettazione dell’area verde, per estendersi poi all’intero percorso». Al momento, il Comune ha provveduto a un primo diserbo dell’area e nei prossimi giorni, sarà attivato sui canali social e web del collettivo «un percorso partecipato per attivare la co-progettazione dell’area con l’intera comunità, anche restando da casa».

(e.t.)