IL CASO

Salerno, ruota e giostrine: sottopiazza opzionato

De Luca vorrebbe mandarli via, ma il Comune ha firmato i contratti per l’occupazione dei suoli

SALERNO - L’ha posta come «una richiesta personale all’Amministrazione», ma a Palazzo di Città si sa bene che le “richieste” del presidente Vincenzo De Luca suonano come imperativi categorici. Questa volta, gli anatemi del governatore si sono concentrati su Lungomare Trieste. Non è sfuggito al presidente come i due chilometri di passeggiata lungo il mare siano diventati una macchia sulla cartolina di Salerno, piuttosto che un vanto. La pavimentazione è completamente sconnessa, il verde curato in maniera superficiale e le panchine sono per gran parte rotte. Deve recuperare la dignità e non dare immagine di squallore. Il lungomare - ha ripetuto De Luca più volte in questi giorni - deve essere un giardino, «un parco urbano pieno di fiori, bello ed elegante». Rispettando i tempi dettati dal presidente, a partire dall’estate, l’Amministrazione guidata dal sindaco Napoli dovrà lavorare a un progetto di restyling «in maniera tale da farne il più bello d’Italia insieme a quello di regio Calabria». Riqualificazione che dovrà partire dal bandire bancarelle, giostrine e tutto ciò che possa ricordare un luna park, per questo, lo stesso De Luca precisa che, per immaginare il nuovo lungomare, devono esaurirsi le «concessioni in essere» per le varie fiere.

Eleonora Tedesco