SOS DEGRADO

Salerno, rifiuti e micro-discariche: ecco i bollini “anti cafoni”

Adesivi sui sacchi conferiti irregolarmente per segnalare gli “errori” ai vigili

SALERNO - Salerno Pulita vara la linea durissima contro i “cafoni della differenziata”. Gli operatori della partecipata guidata da Vincenzo Bennet , infatti, non stanno più portando via i sacchi neri conferiti fuori orario, nei giorni sbagliati e soprattutto non ritirano più le buste colme di pattume non conforme fino a quando, sul posto, non arriva il personale della polizia municipale che accerti la situazione. Solo a quel punto, gli addetti ritirano il materiale - in pratica “tal quale” - oppure è il responsabile dello sversamento illecito - se individuato - a doversi occupare della spazzatura che ha lasciato in maniera irregolare. Non solo: fino all’arrivo dei caschi bianchi, gli operatori della “Pulita” incolleranno sui sacchetti abbandonati per strada degli adesivi sui quali si spiega che non è stato possibile raccogliere quella busta perché contenente materiale che non può essere caricato. Un esempio: se in calendario è prevista la raccolta dell’organico oppure della carta, gli operatori non possono prelevare anche bustoni in cui è presente qualsiasi forma di rifiuto senza un minimo di selezione o rischiano di compromettere tutta la qualità della spazzatura raccolta fino a quel momento. E questo si traduce in costi elevati di smaltimento.

Finora, per garantire una sorta di apparente decoro della città, la società raccoglieva comunque i sacchi anche se non conformi con un’organizzazione aggiuntiva. Un intervento che serviva a fare una sorta di operazione maquillage ma che non risolveva il problema alla radice. E il senso evidente è che ci sono intere fasce della popolazione cittadina che non fanno la raccolta differenziata dei rifiuti. A partire dalle utenze commerciali: a lidi, supermercati, alberghi e ristoranti sono state inviate delle lettere in cui la società richiama l’attenzione alla raccolta differenziata, ribadendo alcuni principi fondamentali. A partire da quello per cui - se separati correttamente i materiali - la frazione del non differenziabile è quella meno ingombrante e più leggera. Se si escludono plastica e alluminio (lattine, bicchieri, posate, lattine di pomodori), la carta, l’organico e il vetro che hanno appositi giorni di conferimento (tra l’altro anche potenziati per i ristoratori) anche un ristorante molto frequentato o un lido con il pienone ha davvero poco da dover buttar via e, certo, non necessita di avere più di un carrellato.

A commercianti e ristoratori è stato anche ribadito che i sacchi neri non sono proprio più consentiti (come da ordinanza del sindaco Vincenzo Napoli ) e che, comunque, non devono essere lasciati sul suolo pubblico, pena multe fino a 500 euro. Intanto, per certificare l’intensa attività a tutela dell’igiene pubblica, sono ricominciati i sopralluoghi di assessori ed esponenti vari dell’amministrazione in differenti quartieri della città con foto ricordo (rigorosamente con uno o più operatori o mezzi di Salerno pulita) per i social. Una pratica che non ha portato granché (sia in termini di popolarità che di risultati concreti) già nella passata consiliatura ma che, evidentemente, è destinata a ripetersi anche in questa. In principio, ad alzarsi all’alba fu proprio il sindaco Napoli. Poi, nella caccia alle discariche si aggiunse l’allora assessore all’Ambiente, Angelo Caramanno . Prassi ripresa dall'attuale titolare, Massimiliano Natella , che - a seconda dei giorni - ha diversi accompagnatori sul territorio cittadino. Ieri, invece, è toccato al presidente del Consiglio comunale, Dario Loffredo , probabilmente nostalgico dell’epoca dei sopralluoghi di quando era assessore all’Annona e al Commercio. Nulla a che vedere con le discese in strada dell’ex sindaco e ora governatore campano, Vincenzo De Luca , a cui si ispirano ma con un ritorno esattamente opposto considerando le aspre (per usare un eufemismo) critiche che si leggono a commento dei post.

Eleonora Tedesco