LA PROTESTA

Salerno Pulita, scure su tutti i lavoratori

Per evitare il licenziamento a turno dovranno restare a casa 13 settimane

SALERNO - Arriva in extremis la soluzione che consentirà ai lavoratori del settore pulizie di Salerno Pulita di non perdere il lavoro. In tutto 42 addetti alle pulizie dell’ex Tribunale e un centinaio dipendenti che si occupano di spazzamento e degli uffici pubblici prima andranno a turno in ferie poi, perché sia garantito lo stipendio, si provvederà ai soldi che servono (oltre 1 milione di euro che l’Amministrazione non ha in cassa) attingendo dal cosiddetto Fondo d’integrazione salariale. Con la copertura dell’Inps e fissando come presupposto un nuovo servizio a cui destinare questi operai, a turno dovranno restare a casa per le prossime 13 settimane, «salvo ulteriore proroga», come si legge nel verbale dell'incontro. «L’integrazione salariale sarà attivata nell’ambito di un tetto orario massimo del 50%, a rotazione». Al termine di questo periodo, in 25 saranno avviati alla pensione con Quota 100, il resto dovrebbe occuparsi dello spazzamento, tra l’altro del Centro storico dove Salerno Pulita dovrebbe subentrare a partire dal prossimo mese di marzo per effetto del nuovo contratto di servizio. La legge, infatti, stabilisce un periodo massimo di 27 settimane e il vincolo a uno sbocco certo su un progetto concreto. La crisi è esplosa dopo che Salerno Pulita ha perso la commessa per la pulizia della Cittadella giudiziaria che è stata aggiudicata da una ditta di Nocera che avrebbe assicurato il passaggio di cantiere, cioè l’assunzione dei lavoratori della partecipata, solo a 12 operai. Una soluzione che avrebbe lasciato per strada tutti gli altri e che fa emergere tutte le contraddizioni nella gestione, negli anni, del personale della società in house.

Eleonora Tedesco

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