SOS DAL CENTRO STORICO

Salerno, presepe dipinto a rischio: «7mila euro per salvarlo»

Tanto costerà il recupero delle opere del maestro Carotenuto attaccate dai tarli 

SALERNO - Serviranno circa 7mila euro per debellare i tarli che hanno attaccato le statue lignee del Presepe dipinto del maestro Mario Carotenuto, ospitato nella Sala San Lazzaro del Duomo. «I tarli - spiega Chiara Natella responsabile della Bottega San Lazzaro - hanno attaccato le basi delle sagome in legno ma anche alcune pedane, anche queste in legno, quindi la stima del costo dei lavori è aumentata». Per salvare il Presepe di Carotenuto - un patrimonio artistico e storico della città - i restauratori devono impacchettare, una per una, tutte le innumerevoli sagome dipinte, compresi anche i pezzi più piccoli. Ogni sagoma viene trattata con il cosiddetto sistema delle camere a gas, l’unico che uccide i tarli e soltanto questa operazione costa 4mila euro. A questo si aggiunge il costo per disinfestare anche le pedane. «La fortuna è stata che i tarli hanno colpito la base delle statue e stiamo cercando di fermarle in tempo. Si tratta - spiega Natella - di animaletti che crescono in luoghi umidi e che attaccano il legno ».

La Sala San Lazzaro, ai piedi della Cattedrale, infatti, è particolarmente esposta ai danni di una forte percentuale di umidità ma, almeno finora, non si è mai pensato di mettere in campo dei trattamenti preventivi. Né, come sottolinea Natella, è ipotizzabile cercare uno spazio differente dove spostare le statue almeno quando la Sala è chiusa ai visitatori: «Il Presepe - puntualizza - non si può portare vis da lì. Innanzitutto perché ci sono atti firmati dai vari arcivescovi che si sono succeduti che lo vietano; poi perché la Sala è aperta praticamente tutto l’anno, non soltanto a Natale con grande successo tra i turisti che arrivano anche in Primavera e in Estate. Anzi - continua - abbiamo una serie di copie dell’originale che portiamo in giro. Siamo stati a Verona, davanti all’Arena e a Milano».

«Con questo Presepe - aggiunge - portiamo la Salerno dell’arte e della cultura attraverso l’Italia ma da lì il Presepe non si può assolutamente spostare. La nostra speranza è di poter terminare le operazioni entro due mesi e poter riaprire per Natale. Stiamo lavorando intensamente per questa ragione e chiediamo ai salernitani di offrire anche un contributo attraverso la Fondazione Peppe Natella e la Fondazione della Comunità Salernitana». Se dalla Sala San Lazzaro le sagome dipinte da Carotenuto non possono muoversi, allora, è immaginabile che - per salvaguardare questo bene della città - nei prossimi mesi siano messi in cantiere anche dei trattamenti che consentano di prevenire l’attacco di questi parassiti che - una volta penetrati nel lego - lo rodono fino a farlo diventare segatura. L’opera di Carotenuto fu inaugurata il 21 dicembre del 1982 dal parroco dell’epoca, don Giovanni Toriello , e dall’allora arcivescovo, monsignor Gaetano Pollio . Oggi (esclusi gli animali, gli alberi e gli arredi) conta 86 figure.

L’idea originale di questo presepe è proprio quella di dipingere su sagome a grandezza naturale persone colte dalla vita reale, abitanti del centro storico, artisti, religiosi, politici, personaggi popolari, tutti ritratti dal vivo e con quel tratto distintivo dell’arte del maestro Carotenuto. Non c’è salernitano che, almeno una volta nella vita, non abbia visitato il presepe cercando d’individuare i personaggi storici della città. Un patrimonio artistico di notevole importanza, diventato identitario col passare degli anni. Ecoc perché, dopo aver sconfitto i tarli, bisognerà di certo studiare un modo per presevare il Presepe dipinto, mettendolo al riparo definitivamente da altri pericoli.

(e.t.)