LA VIOLENZA

Salerno, poliziotti feriti da un detenuto 

Ancora un’aggressione in carcere, due agenti della penitenziaria ricoverati in ospedale

Si è scagliato contro due agenti di polizia penitenziaria e, approfittando del fattore sorpresa, li ha colpiti brutalmente al volto, con una testata e un pugno. Poi ha cercato di dare vita a una rivolta, incitando gli altri detenuti a partecipare alla ribellione. Un tentativo che, per fortuna, non ha fatto proseliti, grazie soprattutto all’intervento tempestivo di altri agenti. Il detenuto di origini marocchine, autore del pestaggio, è stato infatti bloccato e portato nel reparto d’isolamento. Così si è riusciti a ripristinare l’ordine e ad evitare che la situazione diventasse ingovernabile.
Il nuovo episodio di violenza nella casa circondariale di Fuorni si è verificato ieri pomeriggio, poco dopo le 17, durante la somministrazione del vitto serale. Proprio durante la consegna della cena c’è stata l’aggressione: per futili motivi il magrebino si è scagliato contro gli agenti, provocando ad uno la rottura del setto nasale e all’altro lesioni al volto. Tant’è che è stato necessario ricorrere alle cure dei medici del Ruggi ed è stato disposto il ricovero in ospedale. Anche un terzo agente è stato colpito, con un calcio. L’autore dell’aggressione è un detenuto che da pochi giorni è stato trasferito dal carcere di Poggioreale, per motivi di ordine e sicurezza. E non ci ha messo molto per farsi notare anche a Salerno, carcere in cui la situazione è già di per sé esplosiva. Il pestaggio ai danni degli agenti è avvenuto nella prima sezione, quella dei reati comuni, in cui è maggiore il sovraffollamento e dove vige il regime delle celle aperte. Un sistema che non piace agli agenti della penitenziaria che, più volte, ne hanno denunciato le pecche. Anche perché, a Salerno, l’organico è già sottodimensionato e dunque gli agenti sono costretti a ore extra di lavoro per coprire tutti i turni. «Solo la professionalità dei pochi colleghi in servizio – evidenzia il segretario del Sappe, Emilio Fattorello - ha reso possibile il ripristino dell’ordine, in quanto sono riusciti ad isolare il violento ed agitato magrebino e a condurlo nel reparto d’isolamento. Da tempo nella casa circondariale di Salerno – aggiunge il sindacalista – la prima sezione è terra di nessuno e i detenuti, con arroganza, si pongono in maniera violenta». A rendere il clima ancora più pesante è proprio la mancanza di personale. «I pochi uomini in servizio nei reparti detentivi – sottolinea Fattorello – a fatica riescono a garantire la legalità, mentre in altri settori il personale abbonda come già denunciato dal Sappe ed è stato verificato da una ispezione ministeriale». A detta di Fattorello anche «altri operatori di area trattamentale hanno sollevato i propri timori in merito». E anche la Uilpa scende in campo e denuncia le pecche del penitenziario salernitano. «Siamo preoccupati – precisa il segretario regionale Domenico De Benedictis – perché non è possibile lavorare in queste condizioni, con strumenti e metodi tali da non garantire, di fatto, l’ordine e la sicurezza degli istituti così come disciplinato dalle leggi vigenti. Siamo vicini ai colleghi aggrediti che quotidianamente, nonostante le gravi deficienze operative, con grande professionalità e spirito di sacrificio svolgono il proprio dovere».
Dunque la “polveriera” Fuorni torna agli onori della cronaca per le aggressioni subite dagli agenti della polizia penitenziaria. L’ultima, in ordine di tempo, è avvenuta lo scorso 29 giugno, quando un detenuto, rientrando da un’udienza dibattimentale, era stato trovato in possesso di alcune dosi di droga e aveva picchiato l’agente che lo aveva perquisito. Pochi giorni prima, invece, il carcere era stato teatro di battaglia tra detenuti italiani e stranieri, che si erano affrontati a calci e pugni.

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