Salerno pattugliata da militari dopo gli ultimi raid dell’Isis

L’Esercito sorveglia diverse zone della città: controlli speciali per porto, Università, redazioni dei quotidiani e stazione

SALERNO. Sono 27 i militari dislocati per le strade della città e giunti per dar man forte alle forze dell’ordine nel presidiare gli obiettivi ritenuti sensibili e, quindi, a rischio attentati terroristici. Potenziamento dei controlli necessario dopo gli ultimi raid dell’Isis e dopo le minacce indirizzate all’Italia.

Salerno rientra nella lista delle città ritenute a rischio, anche perché sede di sbarchi di clandestini e crocevia di tanti extracomunitari, impegnati nella piana del Sele e nell’agro nocerino sarnese. Proprio per questo il capoluogo di provincia è rientrato nell’elenco dei luoghi potenzialmente a rischio attentanti. Rafforzata la sorveglianza per strada, con l’invio, da parte del ministero della Difesa, dei soldati, che sono stati assegnati alla Prefettura e che sono coordinati dalla Polizia di Stato, organo preposto all’ordine pubblico sul territorio.

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I siti da tenere sotto stretto controllo sono il porto, la Curia, le redazioni dei giornali, la stazione ferroviaria, le scuole, gli uffici giudiziari e politici, le chiese, i luoghi di ritrovo di islamici. In provincia la sorveglianza “maggiorata” interessa l’aeroporto Costa d’Amalfi e l’Università che ha sede nella Valle dell’Irno. Il presidio varierà a secondo del grado di “pericolosità” dei siti. In virtù del piano organizzato dalla questura, infatti, l’unica area che sarà presidiata stabilmente, e cioè per 24 ore al giorno, è quella portuale. Per gli altri punti “sensibili” invece, è stata predisposta una vigilanza definita dinamica, che varierà giornalmente, sia negli orari che nelle modalità, a seconda delle necessità e di eventuali sviluppi.

Insomma anche a Salerno aleggia, come uno spettro malvagio, la minaccia del terrore che viene dall’Islam e dagli attacchi kamikaze degli estremisti. Perciò la città viene blindata, per scoraggiare eventuali malintenzionati e seguaci dell’Isis. La task force dell’esercito resterà in servizio fino al 30 giugno. Non si esclude che la missione possa essere prolungata e che addirittura, in base all’evolversi della situazione politica, il contingente possa essere addirittura rinforzato.

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