«Salerno non attrae più attività produttive»

L’affondo del professore Persico. Prete: «Tanti errori sull’aeroporto, basta con un volo ogni tanto»

«Salerno ha perso il ruolo di città inclusiva di attività produttive, così come anche Pontecagnano, Cava de' Tirreni, e a seguire, si sono svuotate diventando non luoghi della produzione». Le parole del prof. Pasquale Persico, professore di Economia Politica dell'Università di Salerno, rappresentano la chiave di lettura del convegno “Economie del Sud”, organizzato nella sede di Confidustria Salerno dal Lions Club. Per l'occasione si è riunita la classe dirigente imprenditoriale di Salerno, aderente all’associazione, che si è confrontata sulle problematiche del mancato sviluppo del sud e della provincia salernitana. Il dibattito assume la connotazione di una vera e propria analisi del territorio e di un messaggio anche di rilevanza politica: il territorio di Salerno ha la prioritarià necessità di riscoprire se stesso e le sue potenzialità. «Dobbiamo riuscire a fare sistema. Le opportunità territoriali e quelle sociali innovative, insieme all'università, dovrebbero creare occasioni più stabili e di rete continuativa. Serve una nuova politica industriale», afferma Adalgiso Amendola, docente di Scienze economiche e statistiche all'Unisa, e presidente del Lions Club Salerno. Il messaggio più significativo arriva da Andrea Prete, presidente della Camera di Commercio, e riguarda la necessità di investire e potenziare sempre di più le infrastrutture. «Dall'ultimo studio della Camera di Commercio- dice - Salerno risulta l'ultima provincia campana per attrattività di investimenti. Abbiamo grandi ricchezze che dobbiamo continuare a coltivare e salvaguardare». Nel 2014 le presenze turistiche sono state 5.466.154 e il saldo commerciale positivo di oltre 434 milioni di euro. «Risultati raggiunti tra mille difficoltà, in un'economia salernitana polverizzata in tante microaziende, spesso individuali e scarse infrastrutture. Abbiamo un aeroporto tutt'ora inutilizzato, perchè ancora deve essere terminata e messa in regola la pista, viene effettuato solo il traffico privato. Negli anni sono stati commessi tantissimi errori, ma non possiamo perdere l'opportunità dataci dal governo per il 2018 con un finanziamento di 40 milioni. Per avere un aereoporto serve continuità e programmazione, non un volo ogni tanto».

Per Prete c'è ancora tanto da fare anche sulle infrastrutture ricettive nel Cilento «incapace finora di crescere nell'accoglienza turistica» e va assolutamente tutelata l'eccellenza del porto di Salerno. «Con l'accorpamento c'è il rischio di far propri i malanni altrui; la politica salernitana sappia difendere la nostra eccellenza» conclude.

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