ECCELLENZA

Salerno nella “top 400” delle giovani Università

Unisa è 69esima nella classifica mondiale degli Atenei con meno di cinquant’anni

Conquistando il 69esimo posto, l’Università degli Studi di Salerno si colloca nella top 400 dei “giovani” atenei mondiali, quarta tra le italiane e prima nel Centro Sud. È quanto risulta dai dati, diffusi nelle scorse ore, della classifica “Times higher education world university rankings 2018”, la più importante pubblicazione internazionale che, ogni anno, valuta le prestazioni delle università con meno di 50 anni di attività. Prendendo in esame migliaia di atenei nel mondo, “The Times” ne rileva le performances, in tutte le loro mission principali: didattica, ricerca, trasferimento delle conoscenze e prospettive internazionali. Entrata da solo un anno in classifica, Unisa esordisce nel ranking 2018 posizionandosi al quarto posto tra gli atenei italiani, preceduta, in ordine, dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, dall’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, dalla Free University di Bolzano e a pari merito con l’Università Milano-Bicocca. La classifica, che raccoglie tredici indicatori di performance raggruppati in ciqnue macro-aree (didattica, ricerca, citazioni, internazionalizzazione e finanziamenti dall’industria), per quanto riguarda l’Università di Salerno mette in risalto un segno “più” su tutti gli indicatori, con un particolare picco di crescita nel punteggio relativo al fattore “ricerca”. «The Times rappresenta, ad oggi, la più vasta attività di valutazione e monitoraggio del mondo universitario – dichiara il rettore Aurelio Tommasetti , strizzando l’occhio anche alla recente indagine pubblicata da Il Sole 24Ore, che ha visto Unisa al 15esimo posto della classifica generale sui 61 atenei nazionali censiti, registrando la crescita più alta e confermandosi come primo ateneo del Centro Sud. «Questi risultati ci inorgogliscono e ci motivano fortemente, confermando la bontà delle scelte finora fatte sul piano strategico ma anche la positiva vivacità che deriva dal lavoro di squadra profuso dalla nostra comunità: studenti, docenti, ricercatori, personale tecnico» prosegue il rettore. E, a proposito di nuovi traguardi, aggiunge: «L’internazionalizzazione è la vera sfida per il sistema università. Il lavoro che stiamo portando avanti, in termini di nuovi accordi internazionali, programmi di mobilità, scambi interculturali e percorsi di laurea a doppio titolo, è un piano ben preciso, frutto di un impegno continuo che serve non solo a far crescere la qualità del nostro ateneo, a migliorare la sua reputazione all’estero, ma soprattutto a disegnare concrete e nuove prospettive occupazionali per i nostri giovani».

Rosita Sosto Archimio