LA TRAGEDIA

Salerno, morto dopo la visita: ci sono due indagati

Il giallo di Pierpaolo Barbato: accusati di omicidio colposo un infermiere e un medico del Pronto soccorso del “Ruggi”

SALERNO - Saranno celebrati domani mattina, presso la chiesa di Gesù Risorto al Parco Arbostella, i funerali di Pierpaolo Barbato , il giovane di 28 anni deceduto lo scorso 20 dicembre nell’albergo di Pontecagnano Faiano che gestiva da qualche mese, struttura dove era rientrato in seguito a un controllo presso l’ospedale del Pronto soccorso dell’ospedale “Ruggi” che non aveva rivelato particolari problemi di salute prima del malore e della morte che ha reso inutili pure i soccorsi dei volontari del 118. Ieri, a distanza di una settimana dal decesso, è stata svolta l’autopsia sul corpo del giovane così come disposto dal sostituto procuratore titolare delle indagini, Claudia D’Alitto . Nelle scorse ore, inoltre, dopo gli accertamenti dei carabinieri della Compagnia di Salerno che avevano individuato cinque operatori sanitari, sono stati emessi due avvisi di garanzia nei confronti del medico in servizio presso l’unità dell’emergenza- urgenza del nosocomio di via San Leonardo al momento della visita di Barbato e di un infermiere del triage: entrambi sono indagati per omicidio colposo.

L’esame irripetibile è durato circa due ore. Nell’obitorio del “Ruggi” era presente il medico legale incaricato dalla Procura, Pasquale Giugliano , affiancato da altri tre specialisti per effettuare tutti gli accertamenti ritenuti utili per dare risposte ai quesiti del pm che ha chiesto ai professionisti di accertare se, nel corso della visita al Pronto soccorso del 28enne, ci siano stati comportamenti omissivi e se questi possano essere legati in qualche maniera al decesso del giovane. All’autopsia hanno partecipato anche i periti di parte: l’avvocato Genserico Miniaci , legale della famiglia di Barbato, ha nominato tre consulenti ( Alfonso Maiellaro , Mariano Carafa e Petruzzo Ottorino ) mentre anche uno degli indagati ha nominato, tramite il suo avvocato, un consulente che ha partecipato all’esame irripetibile. I chiarimenti sulle cause che hanno portato alla morte di Barbato, però, arriveranno non prima di 60 giorni: è il tempo chiesto - e accordato dal pm - dal medico legale per presentare una relazione accurata con il risultato di tutti gli esami tossicologici e istologici.

Resta il massimo riserbo, dunque, sugli accertamenti effettuati ieri: dall’obitorio del “Ruggi”, però, è trapelato che nel corso dell’autopsia non sarebbero emerse delle cause macroscopiche osservabili che avrebbero portato alla morte del 28enne e che, dunque, solo gli ulteriori accertamenti potranno dare chiarimenti su un decesso che ha colpito la comunità salernitana, non solo fra i giovanissimi (il padre di Barbato, Pellegrino, è stato in passato anche manager di Salerno Pulita mentre la zia Annamaria è una delle storiche funzionarie del Comune, ancora in attività nonostante il pensionamento). L’autopsia di ieri è stata un passaggio fondamentale dell’inchiesta. Adesso ci sarà spazio solo per il dolore. Dopo l’esame, infatti, la salma del 28enne salernitano è stata liberata consentendo così l’organizzazione dei funerali. L’ultimo saluto si terrà domattina presso la chiesa del Gesù Risorto del Parco Arbostella, quartiere in cui Barbato - dagli amici conosciuto anche semplicemente con il nomignolo di “Croccopollo” - risiedeva da sempre. Tanti giovani aspettano la verità su una vicenda ancora circondata da ombre e che, adesso, potranno tributare l’ultimo saluto al loro amico dopo aver atteso per sette giorni - così come i familiari di Pierpaolo Barbato - che venisse svolta l’autopsia per poi celebrare i funerali. Facile immaginare che ci saranno tante persone a dire addio a “Croccopollo”. Ma non lo dimenticheranno. E continueranno a chiedere la verità su una vicenda ancora oscura e che ha lasciato un’intera città in lacrime.

(al.mo.)