LE ANALISI

Salerno, mare ok a Santa Teresa ma niente bagni

L’Arpac esclude la contaminazione e l’inquinamento del torrente che sfocia sulla spiaggia

SALERNO - La spiaggia di Santa Teresa non è inquinata e nemmeno l’acqua che scorre dal canale che gergalmente i salernitani definiscono “chiavicone”. I bagni, però, restano vietati perché - così come previsto dalle norme - permane il divieto di balneazione nelle aree vicine ai porti legato al traffico delle imbarcazioni.

Nessuna contaminazione. Ed è molto probabilmente proprio lo scarico di una nave che, qualche mese fa, causò la fuoriuscita di una sostanza marrone che si è depositata sulla riva di Santa Teresa. I primi rilievi dell’Arpac, sollecitati dall’Amministrazione, avevano certificato dei valori preoccupanti proprio nella sabbia dove si era depositata quella chiazza scura. Piuttosto che interdire tutta la spiaggia mettendosi al sicuro dal punto di vista delle procedure, il dirigente del Settore Ambiente, Luca Caselli, ha deciso di voler andare a fondo della questione, soprattutto in un periodo temporale più adeguato ad ottenere un quadro analitico effettivo. Pur di non togliere la spiaggia ai salernitani (a maggior ragione dopo tante settimane di chiusura e in una fase delicata per tanti) il numero uno dell’Ufficio ha commissionato indagini supplementari senza limitarsi alla porzione della spiaggia che poteva essere contaminata ma estendendo i rilievi campionando sabbia in più punti differenti. Non solo, perché con tutta la forza possibile e con un’opera certosina di persuasione, l’ingegnere Caselli è riuscito a ottenere i risultati delle analisi in tempi record rispetto ai 5 mesi che gli erano stati prospettati. «È la vittoria sulle assurdità della burocrazia. In questo caso abbiamo avuto dirigenti che non hanno temuto di prendersi delle responsabilità ma non è scontato che sia così. Il timore della firma - fa notare una fonte interna all’Amministrazione dopo aver ricevuto tutti i riscontri dell’Arpac - è fondato perché i dirigenti rischiano in prima persona e capita che si ritrovino Procura e magistratura contabile che chiedono conto di scelte assunte per sbloccare i problemi e per dare risposte ai cittadini in maniera celere».

Eleonora Tedesco

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