Salerno, lavori a rilento sul Trincerone Est: a rischio i fondi europei

Il 31 dicembre scade il termine per l’opera in via Nizza, ma le Ferrovie concedono solo 40 minuti di lavoro a notte. Pressing del Comune

SALERNO. Dovrebbe riaprire il prossimo 5 settembre il tratto ferroviario Salerno-Mercato San Severino chiuso per permettere la realizzazione di una serie di interventi inseriti nel più ampio progetto noto come Trincerone est. Proprio in questi giorni, gli operai stanno provvedendo a posare le travi per la copertura su un primo tratto, tuttavia prima di poter dire che l’opera è stata completata ci sono altri lavori da fare.

Ci sono, infatti, da coprire ulteriori tratti ma, in questo caso, il Comune di Salerno sta attendendo l’autorizzazione delle Ferrovie dello Stato per poter operare. Infatti, questi interventi dovranno essere fatti solo di notte per non chiudere il percorso ferroviario. Ad oggi, le Ferrovie hanno dato l’autorizzazione solo per poter lavorare quaranta minuti a notte, decisamente troppo poco per poter eseguire i lavori. Il Comune sta provando a convincere l’azienda di trasporto ferroviario ad allungare i tempi almeno a due/tre ore a notte, tempo giudicato più ragionevole per poter concludere l’opera. Per tale motivo si stanno tenendo una serie di riunioni con i delegati delle Ferrovie, al fine di riuscire a strappare qualche ora di lavoro in più. Secondo il nuovo cronoprogramma, infatti, il Trincerone est dovrebbe essere concluso entro il 31 dicembre 2016, altrimenti, trattandosi di fondi europei, c’è il rischio di perdere il finanziamento. Da Palazzo di Città sanno che, con l’attuale autorizzazione di quaranta minuti, non si riuscirebbero a rispettare i tempi. Insomma, questi sono giorni fondamentali per riuscire a capire se, entro la fine dell’anno, il Trincerone est sarà consegnato alla popolazione salernitana.

Vale la pena ricordare che i lavori sono iniziati nel giugno 2012. Si trattava di coprire la trincea ferroviaria orientale e realizzare un tunnel tra il ponte di via Nizza e via Dalmazia, per un valore di circa otto milioni di euro. Ad aggiudicarsi la gara (dopo un bando emanato nel luglio del 2011) fu l’associazione di imprese tra Fadep, Andreozzi costruzioni e Armafer. L’Ati vinse con un ribasso del 13,896 per cento sull’importo iniziale di 9 milioni e 200mila euro, presentando una proposta che venne giudicata la più vantaggiosa in base non solo all’offerta economica, ma anche al pregio tecnico del progetto e ai tempi previsti per l’esecuzione, calcolati in circa quattro anni.

L’anno scorso il dipartimento Politiche territoriali della Regione ha emanato un decreto con il quale approvava il progetto del Comune di rivedere la tempistica per l’ultimazione dell’opera, suddividendola in due fasi. In questo modo si sono potuti spostare poco più di quattro milioni di euro sulla tranche di fondi europei 2014/2020. Tuttavia, al Comune di Salerno sanno che non è possibile tirare più la corda. Stavolta il termine di fine anno è perentorio e, quindi, il pressing sulle Ferrovie dello Stato continuerà fino a quando non si riuscirà ad ottenere il permesso di poter lavorare almeno due ore a notte.

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