Estate di terrore

Salerno, la psicosi degli attentati frena la voglia di viaggiare

La paura spinge alla ricerca di mete più tranquille: Turchia da bollino nero

SALERNO. «Disdette no, perché chi vuole partire parte ugualmente, ma la paura c’è, e si percepisce». La psicosi attentati comincia ad avere un certo peso sulle scelte dei vacanzieri salernitani alle prese, in questi giorni, con la programmazione delle ferie estive. Dove conviene andare? Con quale mezzo? Cosa si rischia? Queste solo alcune, sicuramente le più ricorrenti, delle domande che gli operatori del turismo si stanno sentendo porre da coloro che non senza apprensione entrano nelle agenzie di viaggi alla ricerca di una meta, si spera sicura, dove trascorrere qualche giorno in pieno relax o di conoscenza di nuovi luoghi e nuove culture. Nelle ultime settimane, infatti, dopo gli ultimi attacchi terroristici di Nizza e Monaco, e gli sconvolgimenti politici che stanno attraversando uno dei Paesi fino a qualche tempo fa ai primi posti nelle preferenze dei viaggiatori più appassionati, ossia la Turchia, è cresciuta la preoccupazione sia di chi è prossimo a partire che di chi vorrebbe prenotare una vacanza ma è frenato dall’apprensione.

leggi anche: "Non rinuncio alla mia vacanza" La storia di Francesco Orilia, in partenza per Parigi

«Purtroppo per ora dobbiamo mettere una pietra sopra all’Egitto e a tutti i paesi del Nordafrica – raccontano Roberto Buonfrisco e Raffaele Notari dell’agenzia “Buenos dias” in via Sichelmanno, a Pastena – che in passato rappresentavano un introito sicuro e da cui dipendeva il grosso del nostro fatturato. In Europa sta andando bene la Spagna ma soprattutto le sue isole. Buone anche le richieste per posti in passato trascurati durante l’estate come l’Ungheria e la Repubblica Ceca. Sicuramente L’Italia viene scelta dal maggior numero di persone perché, forse, viene vista meno a rischio».

Per Mario De Cesare, titolare dell’omonima agenzia in via Roma, «le conseguenze sulle prenotazioni dei fatti di cronaca internazionale sono indiscutibili». E riguardano non soltanto il fattore sicurezza ma anche l’aspetto logistico della vacanza: «Il potenziamento dei controlli negli scali aeroportuali, ad esempio, per quanto necessari e importantissimi, rallentano le operazioni e in molti hanno paura di dover passare intere giornate in attesa del proprio volo, per problemi sorti all’improvviso»

De Cesare conferma quello che molti operatori lamentano: «Ormai non si può fare una stima delle prenotazioni effettive se non qualche giorno prima delle date di partenza perché in molti preferiscono decidere all’ultimo minuto, anche in base a ciò che succede nel mondo».

A dirlo anche Michele Ursoleo, di Milagro Travel, in via Diaz: «Ci sono molte più prenotazioni sotto data nonostante non ci sia un reale risparmio, anzi. I prezzi, infatti, anche per le località meno quotate non sono scesi, anzi. In più – aggiunge – molti dei clienti che si apprestano a viaggiare su una lunga tratta preferiscono spendere di più ma non utilizzare i voli che fanno scali in luoghi ritenuti obiettivi sensibili, la Turchia fra tutti».

Anche strani aneddoti nelle agenzie di viaggio in questi tempi attraversati dalla paura: «Un cliente, qualche settimana fa, ha disdetto un viaggio a Rodi perché, attraverso le ricerche fatte in Rete, l’isola greca risulterebbe menzionata nel Corano e quindi a rischio attentati dell’Is».

Fuori dal coro, invece, la voce di Anna D’Agostino, di Dapro Viaggi, in piazza Galdi, a Fratte: «Sinceramente non ho visto grande apprensione nella scelta delle mete. O siamo tutti anestetizzati da questa follia colletiva o siamo consapevoli che in realtà qualcosa di brutto può capitare dovunque e quindi andiamo avanti sperando che l’irreparabili non capiti a noi».