IL CASO DELLE FONDERIE

Salerno, la Procura conferma: "Le Pisano inquinano"

Chiusa l’inchiesta sui reati ambientali, indagato anche un dirigente regionale

SALERNO - A un anno e mezzo dal provvedimento di sequestro preventivo d’urgenza che nel giugno del 2016 impose alle Fonderie Pisano lo stop delle attività, la Procura conferma sull’impianto di Fratte tutte le accuse di reati ambientali. I sostituti procuratori Silvio Marco Guarriello, Mariacarmela Polito e Carlo Rinaldi hanno firmato l'avviso di conclusione delle indagini per gli imprenditori Mario Pisano, Guido Pisano, Renato Pisano, Ugo Pisano, e Ciro Pisano, per il dirigente regionale Antonio Setaro di San Rufo (che nel 2012 firmò il decreto di concessione dell’Aia, autorizzazione integrata ambientale) e il tecnico Luca Fossati, autore della relazione allegata all’istanza di rilascio dell’Aia. Secondo gli inquirenti per quel nulla osta non vi erano i presupposti, anzi la fabbrica di via Dei Greci avrebbe continuato a inquinare l’aria con l’emissione di polveri sottili senza che fossero eseguiti quegli interventi strutturali che per la Procura erano indispensabili a causa di una «inadeguatezza intrinseca» dell’impianto e alla vicinanza con le abitazioni.

Clemy De Maio