Salerno, la memoria tradita 

La denuncia: «È nell’incuria il monumento dedicato ai caduti in via Parisi»

«Farebbe più comodo restare in silenzio, piuttosto che fingere sconforto, ammirazione e comprensione per l’operato di uomini di cui disconoscono il pensiero e il sacrificio». Sono dure le parole rivolte al sindaco Vincenzo Napoli di Salerno, sul gruppo facebook “Salerno la voce in capitolo”. Oltre 13mila i cittadini iscritti al forum virtuale, nel quale, da qualche giorno, primeggia un post fortemente avverso all’amministrazione comunale, riguardo l’incuria del monumento ai caduti in via Parisi, nel quartiere di Torrione della zona orientale del capoluogo. In una piccola piazzetta, che si fa largo nella strada secondaria e poco trafficata di via Parisi, infatti, fu eretto un monumento in memoria degli agenti della polizia di stato Mario De Marco (salernitano di Roccadaspide), Antonio Bandiera e il caporale dell’esercito Antonio Palumbo, che proprio in quello stesso luogo, furono trucidati da un commando brigatista il 26 agosto 1982.
Eppure, ad oggi, il monumento sembra essere stato letteralmente dimenticato dall’attuale amministrazione comunale, come dalle precedenti, da quanto viene denunciato nel gruppo facebook. Si legge infatti nel post, a firma di Fabio Troisi, uno dei responsabili dell’omonima associazione del gruppo, “Salerno la voce in capitolo”, «per 364 giorni l’anno la piazza è in stato di abbandono, degradata, con evidenti segni del tempo: sagoma in plexiglass scheggiata, marmi e fioriere danneggiati, lapide in ottone annerita e illegibile ai passanti, escrementi di animali (grazie anche ai padroni incivili), impianto di illuminazione notturno fatiscente».
Il post è soprattutto una forte critica al sindaco Vincenzo Napoli, accusato di ipocrisia, per aver pubblicato lo scorso 17 marzo, un post in memoria di Aldo Moro e della sua scorta. «Anche Salerno ha tra i suoi martiri dei caduti spazzati via dalla violenta azione armata delle Brigate Rosse - scrive Troisi - ma il degrado c’è tutto l’anno, eccetto il giorno della commemorazione», alla quale né il sindaco Napoli, né il suo predecessore De Luca, hanno mai preso parte, denunciano nel gruppo Salerno la voce in capitolo.
Nel lungo post di denuncia si legge infatti che, a differenza dei sindaci di Roccadaspide e Sangineto (comuni originari di due delle tre vittime salernitane), «né il sindaco Napoli, né il suo predecessore e nemmeno il vice sindaco, hanno mai preso parte alla commemorazione» dei tre caduti della strage di Salerno.
Unica eccezione nel 2017, la presenza di Eva Avossa. Sono molte, decine, le reazioni di altri cittadini che si uniscono pubblicamente con commenti di indignazione, che sembrano confermare quanto scritto da Fabio Troisi. Il post diventa in poco tempo virale e viene diffuso anche al di fuori del gruppo, trovando sostegno da tanti altri utenti cittadini salernitani. Effettivamente, ad oggi, il monumento in via Parisi, appare come descritto, in evidente stato di abbandono. Una piccola targa in ottone annerita, ed effettivamente illeggibile, si intravede da lontano al di qua di una ringhiera che da qualche anno recinta il monumento. Di sera nessuna luce è indirizzata su di essa per aiutare a leggere delle scritte semi cancellate, come sembra esserlo un po’ il ricordo degli agenti di polizia De Marco e Bandiera, e del caporale Palumbo. Anche Paolo D’Amato, autore del libro “Settimo”, che racconta la storia di quel tragico 26 agosto 1982 e vincitore del Premio Nazionale Giovanni Palatucci nel 2012, commenta le foto che documentano il degrado del monumento, scrivendo che «purtroppo il passato è rispettato solo se c’è un tornaconto, politico o meno che sia». Lo scrittore salernitano aggiunge che «se le istituzioni, che dovrebbero dare l’esempio, sono latitanti, cosa ci si può aspettare dal futuro? Un futuro senza memoria è anche senza speranze». D’Amato ricorda «l’abbraccio ai familiari delle vittime di Torrione come una delle esperienze più belle della sua vita».
Marco Giordano
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