il report della camera di commercio

Salerno, l’economia riparte trainata dal manifatturiero

SALERNO. S’intravede la fine del tunnel della crisi. E, finalmente al buio della congiuntura economica negativa si sostituisce la luce della ripresa. È quanto emerge dall’andamento del terzo...

SALERNO. S’intravede la fine del tunnel della crisi. E, finalmente al buio della congiuntura economica negativa si sostituisce la luce della ripresa. È quanto emerge dall’andamento del terzo trimestre del 2015 dell’indagine congiunturale della Camera di commercio di Salerno. Il dato che balza immediatamente all’occhio è come, per la prima volta dal 2010, per l’industria manifatturiera tutti gli indicatori presentino il segno positivo: produzione 1,6 per cento, fatturato 1,2 cento, ordinativi 1,1 per cento e export 2 per cento. «È un’inversione di tendenza rispetto al passato - evidenzia il presidente dell’Ente camerale, Andrea Prete - e anche per i settori che non hanno avuto un trend positivo, il sentiment è ottimistico».

Prete, tuttavia, non vuole creare facili entusiasmi e, perciò, va con i piedi di piombo. «Prima di fare proclami trionfalistici e dire che la crisi è terminata - rimarca - dobbiamo ancora attendere. E, soprattutto, aspettare che si consolidino i segnali di ripresa». Anche perché ci sono alcuni settori che hanno ancora molti problemi. «Soffrono ancora - spiega Prete - le piccole imprese, e in particolare quelle dell’artigianato e del commercio. E questo perché persistono le difficoltà per accedere al credito».

Manifatturiero. Nel terzo trimestre del 2015 la produzione recupera quasi 2 punti percentuali (1,6%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La componente artigiana, tuttavia, è ancora in territorio negativo, con una variazione del meno 1,3% Nel dettaglio dei settori, valori ampiamente positivi per le industrie alimentari (3,4%), per le industrie chimiche (3,6%), per le industrie dei metalli (3,5%). Seguono le tessili (0,7%) e le altre industrie (0,5%). Risultati peggiori vengono riportati dalle industrie meccaniche (-3,5%), seguite dalle industrie elettriche ed elettroniche (-2,3%) e da quelle del legno (-1,4%).

Esportazioni. Le esportazioni chiudono il trimestre con il segno positivo (+2%) a differenza di quanto avvenuto nel trimestre precedente (-2,3% era la variazione tendenziale del secondo trimestre). Le industrie dei metalli segnano un 5,8% in più, mentre le industrie alimentare aumentano il fatturato estero dell’1,3%. Ad eccezione delle industrie chimiche (-0,6%), risultano positive le vendite all’estere per tutti i settori rilevati. Bene anche le industrie tessili (2,1%) e le industrie meccaniche (0,5%) nonostante la perfomance non soddisfacente registrata per gli altri indicatori.

Commercio. Il terzo trimestre del 2015 si chiude con una variazione tendenziale del -3,8% per quanto riguarda il volume di vendite del commercio al dettaglio. I prodotti alimentari riportano una variazione negativa maggiore rispetto ai prodotti non alimentari (-4,8% e -3,7% i valori registrati). Fanno meglio gli ipermercati e gli altri operatori della grande distribuzione che chiudono il periodo luglio-settembre a -0,8%. Sono questi ultimi a sperare in risultati migliori per l’ultimo trimestre dell’anno dichiarando previsioni fortemente ottimistiche (+71%). Positive le attese anche per il commercio non alimentare (10%).

Costruzioni e servizi. Il comparto costruzioni e servizi registra una perdita dello 0,4%. Alcuni settori riportano un risultato positivo, come le costruzioni (0,3%), gli alberghi e ristoranti (1%), le mense e i bar (0,7%) e ii trasporti (0,7%). Negativi i risultati invece per i servizi avanzati (-2,5%), i servizi finanziari, assicurativi e immobiliari (-2,4%), il settore informatico (- 1,8%) e i servizi alle persone (-1,6%). Previsioni positive per tutto il comparto (6 il saldo medio), ad eccezione degli imprenditori del settore turistico.

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