COMUNE

Salerno: l'amministrazione continua la politica dei tagli ai compensi

Nelle partecipate ridotti gli emolumenti del 50 per cento. Ma i posti nel sottogoverno restano ancora tanti

SALERNO. Bisogna rifarsi ai bilanci consuntivi del 2014 per sapere quanto guadagnano i manager delle società municipalizzate e partecipate del Comune di Salerno. Stipendi di tutto rispetto anche se inferiori rispetto a quelli dei loro predecessori. Spulciando nell’archivio, infatti, quando a Salerno Mobilità c’era Vincenzo Napoli (i dati sono riferiti al consuntivo 2007) lo stipendio annuo lordo era di 70mila euro, oggi Massimiliano Giordano guadagna 45mila euro lordi. Lo stesso anno Antonio Colombo a Salerno Pulita prendeva 50mila euro lordi, oggi Pellegrino Barbato sempre 45mila euro. Discorso a parte per Salerno Energia, all’epoca non era una holding ma una Spa e Fernando Argentino dichiarava 100mila euro annui, adesso Antonio Ferraro ne riceve 45mila euro più un’indennità di risultato di 6mila euro. Poi c’è Salerno Solidale, nel 2007 il presidente era Salvatore Memoli e prendeva 50mila euro lordi, oggi Mena Arcieri ne prende davvero pochi di meno, ovvero 48mila euro. Per quanto riguarda Salerno Sistemi, nel 2007 Mariano Mucio dichiarava a consuntivo un compenso di 70mila euro annui, oggi sono sempre i soliti 45mila euro anche se la società è stata ufficialmente inglobata nella holding Salerno energia. Anche Nello Fiore, che già all’epoca ricopriva il ruolo di presidente dell’Asis, ha visto diminuire la sua remunerazione; dai 66mila euro del 2007 è passato agli attuali 55mila euro.

Da allora ad oggi, sono mutate molte altre cose. Non esistono più i presidenti con i consigli d’amministrazione ma solo gli amministratori unici, molte partecipazioni sono state dismesse e diverse società liquidate. Tutto merito della legge di “revisione della spesa” che ha imposto agli enti numerosi tagli e riorganizzazioni. Non a caso il Comune di Salerno ha approvato il “piano di razionalizzazione delle partecipazioni societarie” i cui primi risultati sono stati presentati in un’apposita relazione e votati dal Consiglio a marzo di quest’anno. In base a questo piano di razionalizzazione si punta a conseguire ulteriori economie concentrando tutta la gestione nella mani della holding. Questo significa che le altre due partecipate Salerno Mobilità e Salerno Solidale entreranno a far parte della holding, mentre Salerno pulita continuerà a vivere solo relativamente ai servizi di gestione del ciclo dei rifiuti mentre tutte le altre cose di cui si occupa passeranno sempre alla holding. Il processo di razionalizzazione sta andando un po’ più lentamente rispetto alla tabella di marcia. Molto probabilmente per i passaggi più delicati si attende la scadenza di mandato dei vari amministratori unici che attualmente operano in regime di proroga e termineranno ufficialmente il loro mandato a dicembre 2016. Anche per questo, gli stessi consiglieri sono molto curiosi di capire qualcosa in più rispetto al punto all’ordine del giorno relativo alle nomine delle società inserito nel prossimo Consiglio comunale.