TRASPORTI E SICUREZZA

Salerno, imbarchi: buona volontà ma ancora falle

Le criticità alla biglietteria e durante le operazioni: tutti hanno la mascherina ma non si misura la temperatura ai passeggeri

SALERNO - Inizialmente la camionetta con a bordo i tre militari staziona all’ingresso del porto “Masuccio Salernitano”; successivamente si sposta all’interno, poco prima della biglietteria del “punto mare”. Una presenza continua ma mai invadente quella dei militari che da qualche giorno sono coinvolti nei controlli sul rispetto delle misure anticovid agli imbarchi dei traghetti. Sul molo passano gli uomini della Capitaneria di porto e gli addetti della Stazione Marittima. “La mascherina anche a bordo”, ripete il personale addetto al controllo dei biglietti ai passeggeri diretti in Costiera. E la gran parte dei viaggiatori (fatta qualche eccezione) ha ormai ben compreso la necessità di indossare la mascherina anche a bordo.

Le criticità al Masuccio. Il problema, piuttosto è alla biglietteria e nel punto di attesa del “Punto mare”. Qui non mancano le occasioni di assembramento e non sempre i viaggiatori riescono a tenere ben posizionata la mascherina. Complicato rispettare le distanze anche mentre i turisti sono in fila per imbarcarsi: nessuno, infatti, - almeno in pieno giorno - riesce a vedere i cerchi gialli che sono stati disegnati sull’asfalto per segnalare il metro mezzo da mantenere rispetto a chi precede. A nessuno dei viaggiatori viene misurata la temperatura nè si controlla che esclusivamente gli stessi nuclei familiari seggano nei posti “che si guardano”.

L’ordinanza regionale. A fissare il quadro delle norme anticovid nell’ambito del trasporto marittimo è un’ordinanza regionale (numero 65) nella quale l’altro ieri sera il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca , ha disposto che pur “restando confermata la previsione della possibilità di occupazione del 100% dei posti seduti a bordo, eventuali posti cosiddetti “faccia a faccia” dovranno essere riservati esclusivamente a componenti dello stessa unità abitativa o gruppo familiare”. L’ordinanza precisa anche che i dispositivi di protezione vanno obbligatoriamente indossati “in tutte le aree terminal (compresi banchine e moli) nonché all’ingresso e a bordo dei mezzi di trasporto, durante tutto il tragitto, ferma l’osservanza delle ulteriori disposizioni vigenti per la prevenzione del rischio di contagi”. Inoltre, è scritto nell’ordinanza regionale, “gli esercenti l’attività di trasporto, di linea e non di linea, hanno l’obbligo di vietare l’ingresso a bordo dei passeggeri che non indossino la mascherina e di adottare misure idonee ad evitare affollamenti sui mezzi, fino al completo deflusso dei passeggeri all’arrivo”. I gestori del servizio di trasporto “hanno l’obbligo di rilevare la temperatura corporea dei passeggeri all’imbarco e di impedire l’accesso a bordo laddove venga rilevata una temperatura superiore a 37,5”. Alle Prefetture e ai Comuni interessati si raccomanda “di predisporre e attuare idonei Piani di sicurezza e ordine pubblico a bordo, volti ad assicurare la presenza sugli aliscafi e traghetti di unità di personale delle Forze dell’ordine o della polizia municipale al fine di garantire l’osservanza degli obblighi e misure di sicurezza vigenti, da parte del personale e dell’utenza, nonché le sanzioni di legge in caso di inosservanza”.

I necessari correttivi. Fini qui le disposizioni dell'ordinanza regionale emessa, lo ricordiamo nella serata di giovedì. Ed è probabilmente per questo motivo che ieri mattina alcune di queste regole erano completamente disattese all’imbarco del “Masuccio”. Il primo vero problema per chi controlla i biglietti è dividere i passeggeri tra coloro che hanno prenotato online e quelli che hanno acquistato il titolo di viaggio al punto vendita. Per il secondo step, invece, i passeggeri vengono suddivisi in base alle destinazioni. Tutto accade sulla banchina con gli addetti che maneggiano fogli di carta mentre i viaggiatori si accalcano. Non c’è la suddivisione dei passeggeri in base ai legami di parentela o di conoscenza e tutti, alla fine salgono. Senza che nessuno abbia misurato loro la temperatura.

(e.t.)