L'ALLARME

Salerno, «Il sistema fognario è un vero colabrodo»

Planimetria mai completata e rete vecchia o inesistente come a Pastorano. Nel mirino anche la gestione del depuratore

SALERNO - Un sistema vecchio che risente dell’urbanizzazione dei quartieri e che rivela tutti i suoi limiti: questo, in sintesi, il quadro che i consiglieri comunali della commissione Urbanistica si sono sentiti descrivere dal direttore di Salerno Energia Holding, Matteo Picardi e dall’ingegner Nappa di Salerno Sistemi. «I due - spiega Gianpaolo Lambiase , consigliere comunale di “Salerno di Tutti” - hanno illustrato il funzionamento e lo stato di efficienza della rete fognaria salernitana: una situazione che io ritengo desolante, e per molti aspetti drammatica».

Stando alle informazioni fornite dai due tecnici riferite da Lambiase in una nota, «si sta provvedendo alla redazione della mappa della rete fognaria perché il Comune di Salerno non è in possesso di una planimetria completa; si è avviato il programma di pulizia delle caditoie stradali per evitare i frequenti allagamenti durante le piogge; il lavoro interessa migliaia di caditoie ed è necessario tempo e somme di denaro (non credo disponibili), che superano il milione di euro; è in corso l’ispezione dei corsi d'acqua che attraversano il territorio comunale dalle colline al mare; i torrenti cittadini raccolgono scarichi non a norma e si intersecano con il collettore principale intasando la rete; è questa una delle cause del fenomeno del “troppo pieno”, che scarica a mare l’acqua marrone». Non solo, perché - aggiunge Lambiase - «la gestione del depuratore, che ci hanno assicurato funziona al meglio, ha costi sicuramente elevati perché bisogna provvedere allo smaltimento di sabbie e rifiuti speciali (immondizie e carcasse di animali), che provengono dalla rete. Inoltre esistono ancora oggi quartieri (vedi Pastorano) privi di rete fognaria; i lavori di nuovi impianti realizzati appena dieci anni fa, sono inadeguati e quindi da rifare; le grandi vasche di sollevamento fognario, che servono a superare i dislivelli ed agevolare le pendenze, hanno necessità di costose ispezioni e manutenzioni».

E, ancora, poiché la vita delle fognature non supera i 50 anni, bisogna completamente rifare alcuni tratti (come in via Volpe, via Diaz), in più il collettore fognario, che corre lungo gli argini dell’Irno da Fratte al mare, è di diametro insufficiente ed ha i pozzetti d’ispezione assolutamente fatiscenti. «In alcune zone della città - continua l'elenco di Lambiase - non hanno separazione tra rete di acque bianche ed acque nere (come al Centro storico); laddove esiste doppia rete (zona orientale) nel tempo gli allacci dei palazzi privati hanno di fatto collegato le condutture ».

E la conclusione, «è che la situazione descritta è veramente preoccupante. C’è necessità di lavori urgenti e diffusi sul territorio, di impegnare risorse economiche sicuramente consistenti. Invece - insiste Lambiase - non vedo decisa volontà dell’amministrazione comunale, poco attenta alla risoluzione delle problematiche illustrate. A ciò si aggiunge il fatto che si lascia ancora aggredire il territorio da migliaia di nuovi alloggi, inutili, che rimarranno privi di adeguata e necessaria rete fognaria, per garantire la salubrità dell’ambiente e del nostro mare». Decisamente meno drammatica la situazione definita dall'assessore all'Urbanistica, Domenico De Maio . «Il Comune - precisa l'assessore - è proprietario della rete ma la gestione è delle società ai cui è stato affidato il servizio. Per quanto riguarda gli investimenti, così come abbiamo fatto per i rioni collinari e, ora a Pastorano per i progetti del bando periferie stiamo mettendo insieme risorse e le investiamo». Prossimi interventi previsti «nella zona orientale - precisa - dove il sistema non è al passo con lo sviluppo dei quartieri».

Eleonora Tedesco