OPERE E POLEMICHE

Salerno, il sindaco: «Piazza Alario, non mi farò intimidire»

 Napoli: «Il dialogo c’è stato, ma ora andiamo avanti senza impantanarci in discussioni eterne e strumentali»

SALERNO - Il progetto di riqualificazione di piazza Alario continua a suscitare polemiche e scontri. L’Amministrazione tira dritto mentre i cittadini del Comitato continuano a protestare con l’appoggio bipartisan di consiglieri di opposizione e transfughi della maggioranza. Ma che cosa prevede il programma di riqualificazione così tanto osteggiato dai cittadini? In realtà l’unico rendering finora noto risale ad almeno un anno fa quando il progetto della piazza fu presentato nella sede del Partito democratico con l’onorevole Piero De Luca , il sindaco Vincenzo Napoli , l’assessore al Commercio Dario Loffredo e il segretario del Pd - e capostaff del primo cittadino - Vincenzo Luciano . In quell’incontro - che non mancò di scatenare già polemiche per la scelta della location “politica” - fu mostrato un rendering col titolo “Parco giochi di Piazza Alario”. Mese dopo mese - stando a quanto affermano dall’Amministrazione - il progetto iniziale sarebbe stato modificato rinunciando, ad esempio, alla gomma per i percorsi del bambini.

Da Parco giochi, leggendo anche i comunicati di Palazzo di Città, il piano si è ridimensionato fino a diventare una riqualificazione con annessa area giochi per bambini. Ma quale sia il progetto definitivo è davvero un mistero. Come non è noto agli 11 consiglieri che hanno chiesto il blocco del cantiere e la convocazione di un Consiglio ad hoc; nè al presidente della commissione Trasparenza, Antonio Cammarota , che ha convocato i cittadini del Comitato Salviamo piazza Alario. Ieri al coro di proteste si sono aggiunti anche i parlamentari del M5S - Angelo Tofalo , Andrea Cioffi e Nicola Provenza - per i quali il «maldestro tentativo» dell’Amministrazione «di ottenere qualche voto dalle famiglie si è tradotto in una ulteriore spaccatura consumatasi all’interno della maggioranza, che naviga sempre più in balia delle onde». La difesa del sindaco. «L’intervento - ha affermato ieri il primo cittadino in un videomessaggio - è di alta qualità urbanistica ed ambientale. Il Comune ha deciso di investire risorse importanti per restituire all’antico decoro ed alla fruizione collettiva un angolo della città che conosceva occasioni di degrado più volte, giustamente, segnalate dagli stessi residenti».

Napoli difende anche il metodo contestato sia sul piano politico che nel rapporto coi residenti: «Nei mesi precedenti - sottolinea - l’Amministrazione ha ascoltato i cittadini del quartiere e si è confrontata anche con alcuni componenti del Comitato che oggi contestano l’intervento. Abbiamo valutato le loro osservazioni di merito e acquisito, dai cittadini, tantissime considerazioni di assoluto gradimento e qualche critica». Fin qui la parte dialogante, ma poi spiega: «Il confronto e la condivisione sono fondamentali in democrazia; ma chi governa ha il dovere di fare sintesi e scegliere per il meglio procedendo senza farsi impantanare in discussioni eterne e strumentali. Noi andiamo avanti senza farci intimidire dai seguaci dell’Italia del No e dei ricorsetti a tutto che hanno già fatto tanti danni nel nostro Paese e nella nostra città ». Dichiarazioni che non lasciano spazio ad alcun ripensamento, anzi. Piazza Alario, chiosa Napoli, in un’evocazione dallo stile dannunziano, ritornerà al «primitivo fulgore».

(e.t.)