Salerno, il Pd dopo le primarie «Ora candidature dai territori»

Il segretario provinciale Landolfi esalta il risultato di Bersani a Salerno e in Provincia. L’attenzione si sposta sulle politiche

SALERNO. Archiviate le primarie, alla federazione provinciale del Partito democratico ci si prepara già al dopo: alle elezioni politiche ormai prossime. Anzi, per meglio dire, a come selezionare i candidati da mettere in campo per la Camera dei deputati e per il Senato.

Nicola Landolfi, segretario provinciale del Pd, non si sottrae a discutere dell’argomento che è già all’ordine del giorno nel popolo del centrosinistra, dopo la vittoria di Bersani alle primarie. Prima, però, ci tiene ad esprimere «soddisfazione per la grande partecipazione al voto. In provincia di Salerno – evidenzia – al primo turno si sono recati alle urne in 60 mila, solo ventimila in meno della provincia di Napoli che ha il triplo dei residendi, e al ballottaggio in 50mila, con una flessione che è in linea con il dato nazionale. E tranne qualche episodio di polemica alla vigilia, che ci può stare perché è stato un confronto vero, c’è stato un clima di partecipazione eccezionale».

Ora, però, c’è da pensare alla candidature, al modo in cui verranno selezionati i candidati. «Bisogna vedere con quale legge si andrà a votare. E’ evidente - afferma Landolfi - che se dovesse restare in vigore il cosiddetto “porcellum” è necessario avere delle consultazioni territoriali, o le primarie o qualche altro sistema di consultazione tarato sul sistema elettorale. Una cosa è certa: i candidati dovranno essere scelti dai territori e non calati dall’alto».

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