Premio Charlot

Salerno, il ciclone Bollani all'Arena del mare

Appuntamento oggi alle 21 per la serata di gala

SALERNO. Salirà sul palco dell’Arena del mare, stasera, durante la cerimonia di gala del Premio Charlot. La serata inizia alle 21,30 con le premiazioni di tanti protagonisti del mondo della cultura e dello spettacolo, tra cui Giancarlo Giannini e Massimo Ghini.

Stefano Bollani animerà la seconda parte della serata. E non mancheranno le sorprese da parte di chi come lui negli spettacoli dal vivo è abituato alle improvvisazioni, a giocare con la musica e con il pubblico, a suonare sì ma anche a divertirsi. Talentuoso pianista, Stefano Bollani è riuscito a diventare il beniamino di un pubblico che è al di fuori della ristretta cerchia di appassionati di jazz e lo ha fatto “sdoganando” la musica, parlandone in programmi tv e radiofonici.

Presenterà stasera a Salerno brani del suo ultimo disco, ma anche pezzi più “storici” e classici del jazz.

Bollani, nel suo ultimo album “Napoli trip” lei fa un viaggio musicale a Napoli e nella napoletanità. Come è nato questo progetto musicale?

«Da due desideri distinti: prendere la carica tellurica, l’energia di Napoli e usarla come punto di partenza e collaborare con Daniele Sepe, musicista che adoro da diversi anni».

Il disco contiene un omaggio a Pino Daniele. Lo ha conosciuto? Che rapporto avete avuto?

«L’ho incontrato solo una volta moltissimi anni fa in un camerino. Mi sarebbe piaciuto avere a che fare con lui».

Ho letto che ad appena undici anni ha scoperto Carosone e se n'è innamorato. Quale altro cantante del Sud ha influenzato la sua carriera artistica e la sua formazione?

«Tanti altri, da Modugno a Murolo, passando per Matteo Salvatore. Ma Carosone occupa un posto privilegiato nel mio pantheon personale. Ha illuminato la mia infanzia e aperto le mie orecchie al jazz».

Stasera lei suona a Salerno. Conosce la città?

«Sono già stato varie volte a Salerno, anche “in incognito” quando la mia bella Valentina Cenni recitava lì al Teatro Verdi».

Lei ha portato la musica in tv in un programma televisivo molto originale e innovativo. In quale altro ambito, secondo lei, si può “esportare” la musica? Quali altre “contaminazioni” le interessano nella sua vita artistica?

«Mi interessa tutto, ma principalmente mi interessano le persone. Dunque mi piace collaborare con persone creative e curiose. Non è poi così importante lo strumento che suonano o la disciplina artistica che hanno scelto di esplorare. È l’intesa che conta».