AMBIENTE E PROCESSI

Salerno, i giudici del Tar hanno riaperto le “Fonderie”

Accolto il ricorso contro lo stop per 45 giorni

SALERNO - Il Tar riapre le Fonderie Pisano. Un decreto del presidente del Tribunale amministrativo sospende l’efficacia del provvedimento di chiusura dello stabilimento di Fratte emesso dalla Regione Campania. I vertici delle Fonderie, ancora una volta, incassano il via libera alla ripresa della produzione dalla giustizia amministrativa, in attesa che il 21 novembre l’istanza cautelare sia discussa in sede collegiale. La decisione del Tar. Nel decreto, il presidente motiva la decisione “in considerazione - si legge - dell’oggettivo pregiudizio cui sarebbe esposta la società ricorrente nelle more della trattazione collegiale dell’incidente cautelare, consistente nella immediata produzione degli effetti conseguenti alla disposta sospensione dell’attività nelle more della ordinata conformazione alle prescrizioni AIA 2012, ma in assenza di precisa indicazione delle misure ritenute necessarie al superamento delle rilevate (e pure contestate) criticità e, dunque, in costanza di (allo stato) assoluta incertezza sui tempi, modi e condizioni della ripresa delle attività”. Non solo, perché, secondo il giudice, “la imposta sospensione delle attività è, evidentemente, pregiudizievole per la ricorrente nelle more della trattazione dell’istanza cautelare in sede collegiale, tenuto conto della necessità di garantire la continuità del ciclo produttivo e la correttezza delle forniture e degli ordini, cui ostano i profili di incertezza richiamati”. Inoltre, si sottolinea come “la stessa Regione Campania ha, nella sostanza, riconosciuto la necessità di ulteriori approfondimenti in contraddittorio (dei quali è ovviamente auspicabile il più che sollecito espletamento) sia in ordine alla prospettata pericolosità dell’impianto, il che- scrive il giudice - sembra, allo stato, dequotare in assenza di più precisi riscontri, l’interesse pubblico al rispetto delle condizioni di esercizio dell’attività, nonché l’interesse collettivo alla sicurezza dei lavoratori, e, infine, l’interesse diffuso alla tutela dell’ambiente.