AMBIENTE

Salerno, Fonderie in funzione: torna l’ira dei residenti

Da lunedì le nuove verifiche dell’Arpac. Presidio e comitato preparano i ricorsi. Nel mirino finiscono la valutazione di impatto ambientale e gli sversamenti

SALERNO. Post ironici, duri o di rassegnazione: le Fonderie Pisano hanno riaperto da circa una settimana e le reazioni dei residenti della Valle dell’Irno non si sono fatte attendere. Dalla pagina del Presidio permanente, da poco costituitosi in associazione, i messaggi parlano chiaro del ritorno delle «puzze nauseabonde di ferro e plastica della fabbrica dei veleni» o di inviti particolari del tipo: «Ieri sera avevo lasciato le finestre socchiuse per il ricambio d’aria, ma ora non si potrà più fare! Prego signori, se volete accomodarvi, la casa la metto io e l’aria sapete chi la offre».

C’è chi parla del ritorno del mostro, chi invita a tenere in casa i propri figli. La questione è però ancora in bilico, nonostante una riapertura che, è bene ricordarlo, è sempre vincolata alla seconda fase dei sopralluoghi che dovrebbe partire tra lunedì e martedì. Serve che i macchinari pesanti delle Pisano siano definitivamente a pieno regime, poi starà ai tecnici dell’Arpac, pronti a eseguire i controlli. Nel frattempo però c’è chi prepara altre carte in una battaglia che, dai cortei in strada ai presìdi fin davanti alla fonderia di via dei Greci, pare sia passata definitivamente nelle aule di tribunale.

[[(Video) Blitz della Procura alle fonderie Pisano - Presidio permanente #Fonderie Pisano]]

Precisamente tra Tar e Procura, con gli annunci, da parte degli attivisti del Presidio permanente guidato da Martina Marraffa, di voler intraprendere diverse vie legali contro i Pisano. Una mossa quasi speculare a quella già annunciata e in parte effettuata dal comitato “Salute e Vita”, il cui percorso però, almeno in questa fase, pare essere parallelo ma non intersecato con quello degli attivisti. «Ci muoveremo su tre filoni legali – ha annunciato Salvatore Milione, del Presidio – Il primo riguarderà un ricorso “ad opponendum” contro la richiesta di non presentazione della valutazione d’impatto ambientale da parte dei Pisano. La Regione ne aveva fatto esplicita richiesta in quanto necessaria al processo di revisione dell’autorizzazione integrata ambientale».

La valutazione, in realtà, è stata comunque presentata dai Pisano il 23 maggio, ma il ricorso va avanti e si attenderà il 6 luglio per capire quanto sarà efficace. Il secondo passaggio è quello dell’annullamento dell’autorizzazione: «Secondo le leggi vigenti è sbagliato dire che la conferenza dei servizi potesse avallare la concessione dell’autorizzazione tramite il procedimento del silenzio assenso, non previsto in questi casi – ha continuato Milione – Tutti i soggetti interessati applicarono questa formula in maniera non corretta, invalidando, secondo noi, il procedimento che ora va revocato».

Infine la questione sulla riapertura: «Quando pioverà, l’acqua confluirà ancora nell’Irno – conclude Milione – La Regione, non tenendo conto della relazione del 16 maggio, ha permesso lo sversamento». «Abbiamo messo insieme un gruppo di avvocati ferrati in materia ambientale – conclude Martina Marraffa – per far capire ai Pisano che, nonostante non vi sia più la mia presenza dinanzi i loro cancelli, non ci fermiamo».