POLITICA

Salerno, ex tribunale: partita a scacchi sul voto

La maggioranza alla prova del Consiglio voluto dall’opposizione. Ieri sera il vertice tra “malpancisti” e dei fuoriusciti

SALERNO - La maggioranza ostenta sicurezza mentre l’opposizione serra i ranghi e si prepara a dare battaglia su ogni chiamata al voto: sono approcci molto diversi quelli con cui gli schieramenti arrivano stamattina nel Salone dei Marmi di Palazzo di Città per la seduta del Consiglio Comunale. In tutto sei punti all’ordine del giorno dei quali ben cinque (fatta eccezione per la proposta di cittadinanza onoraria per Patrick Zaki ) che sono stati richiesti espressamente dai banchi della minoranza che, con la fuoriuscita dei malpancisti, va dalla destra alla sinistra con altrettante differenti composizioni. Nonostante l’inedito numero consistente dell’opposizione, comunque, la squadra del sindaco Napoli dovrebbe tenere tant’è che è stata scartata praticamente subito l’idea di far mancare il numero legale attraverso le defezioni nella maggioranza. Invece, se assenti ci saranno «sarà per ragioni personali o professionali dei consiglieri, alcuni ancora alle prese con il Covid19», rimarca una fonte autorevole dell’Amministrazione.

«C’è la cittadinanza a Zaki da votare», ricorda ancora la fonte che sottolinea anche come «non ci sia alcuna volontà di sottrarsi alla discussione sul futuro dell’ex Tribunale. Si tratta di un tema che noi, grazie all’intervento dell’onorevole Piero De Luca , abbiamo posto all’attenzione e su cui stiamo lavorando in maniera concreta, a partire dalle interlocuzioni che il deputato ha già avuto con il Demanio. All’opposizione fanno come l’ispettore Callaghan: “Il caso Scorpio è mio”; ma in realtà stanno solo cercando di avere la ribalta inseguendo le nostre proposte». Sul palazzo di corso Garibaldi l’opposizione chiede che venga apposto un vincolo urbanistico che escluda qualsiasi utilizzo privato dell’immobile. Un paletto che, secondo quanto affermato da più esponenti della maggioranza, sarebbe già contenuto nelle norme (e nei vincoli) del Piano regolatore. La prova di forza in Aula, quindi, non si misurerà sulla consistenza del voto. Restano, però, ancora assetti ed equilibri (anche molto fragili) nella maggioranza in cui i consiglieri di opposizione cercheranno di insinuarsi.

E un segnale emblematico arriva dal fatto che, nella serata di ieri, proprio alla vigilia della seduta del Consiglio, i sei fuoriusciti dalla maggioranza si sono incontrati per stabilire una strategia comune da mantenere in Aula. «Non siamo certo l’Armata Brancaleone che qualcuno si ostina a descrivere. All’interno della coalizione il confronto esiste e c’è una strutturazione tale per cui ci confrontiamo prima tra alleati», chiarisce Donato Pessolano . «Siamo estremamente sereni e pronti», aggiunge in conclusione il consigliere che è impegnato assieme agli altri fuoriusciti della maggioranza nella costruzione di un contenitore, “Oltre”, che dovrebbe essere la piattaforma per un’alleanza di liste civiche d’ispirazione trasversale, da Liberi e Uguali fino a Forza Italia (con dentro anche i 5Stelle) che scenderà in campo alle prossime elezioni amministrative.

Eleonora Tedesco