Salerno espulsa dall'Ance nazionale

Riconosciuta l’Aies con gli imprenditori in rotta col presidente locale. Gli esclusi annunciano ricorsi alle vie legale

SALERNO. L’Ance Salerno fuori dall’Ance nazionale. La notizia è trapelata ma non è ancora ufficiale in quanto il provvedimento di espulsione che il Consiglio direttivo nazionale avrebbe emanato, non è stato ancora formalizzato ai diretti interessati. Sempre sulla base delle indiscrezioni circolate, l’Ance nazionale avrebbe già ammesso una nuova sigla associativa, in rappresentanza dei costruttori salernitani. Si tratterebbe dell’Aies guidata da Vincenzo Russo, da tempo in rotta con Antonio Lombardi. Russo, in attesa dell’ufficializzazione, non ha problemi ad ammettere che «ciò che è avvenuto a Roma non ha precedenti nella storia associativa dei costruttori. Il provvedimento di espulsione è un fatto molto grave ma che deve necessariamente indurci ad una riflessione».

Il documento era atteso in quanto da Roma avevano fatto sapere che se entro il 25 maggio Lombardi e la sua maggioranza non avessero dato seguito alle delibere dei probiviri nazionali (che chiedevano le dimissioni dell’intero Consiglio direttivo), si sarebbe provveduto all’espulsione dell’associazione. «Bisogna ripartire e ricostruire un’associazione realmente vicina alle necessità ed ai fabbisogni del comparto», ha detto Vincenzo Russo. Questo significa anche riavvicinare quelle imprese «che per varie ragioni, negli anni, si sono allontanate dall’associazione guidata da Antonio Lombardi non condividendone le strategie e gli indirizzi programmatici». Dal canto loro, i rappresentanti del Consiglio direttivo Ance Salerno tengono a precisare che non è stata inviata alcuna comunicazione anche perché dovrebbe arrivare a breve la decisione del Tribunale in merito al ricorso presentato da Lombardi. Nell’udienza della giornata di lunedì, infatti, i giudici hanno sollevato un problema di competenza territoriale, chiedendo un differimento di dieci giorni per analizzare la situazione. «L'adozione, nelle more, da parte di Ance nazionale del provvedimento di esclusione, se reale, confermerebbe ancora una volta l’atteggiamento prevaricatore dei dirigenti romani – si legge nella nota stampa di Ance Salerno– Tali ulteriori atti di Ance nazionale, confermerebbero appieno azioni e comportamenti assolutamente non conformi a quei principi etici e statutari che si richiamano per un’associazione territoriale, quale quella salernitana, che ad essi si è sempre attenuta con fermezza e rigore». E per dare forza a quanto appena affermato, i componenti del Consiglio direttivo ricordano che «l’annunciata (ma mai notificata) esclusione, a norma di statuto necessiterebbe del voto favorevole, in Assemblea, del 60% delle realtà territoriali aderenti. E non risulta, invece, che l’Assemblea sia mai stata chiamata a pronunciarsi in merito né abbia mai deliberato con qualsivoglia maggioranza. In mancanza di una simile deliberazione appaiono quanto mai fantasiose – ove non arbitrarie e illegittime – presunte adesioni di altre realtà territoriali al sistema Ance». Insomma, siamo davanti ad una situazione di accuse reciproche dalle quali, però, sembra essere sempre più difficile capire quale sia la realtà dei fatti. Sicuramente la situazione si chiarirà nelle prossime ore quando arriverà il provvedimento del Consiglio direttivo nel quale si capirà chi delle due parti in causa ha vinto questa battaglia che si sta protraendo ormai da diversi mesi.

Nel caso in cui a vincere dovesse essere Vincenzo Russo ed il suo gruppo, l’attuale maggioranza Ance ha già annunciato che procederà per vie legali «per il rispetto della democrazia in seno al sistema associativo».