Il caso fonderie

Salerno, esposto contro le Pisano firmato da 400 residenti

Consegnato ai carabinieri del Nucleo operativo ecologico. Forte: «Con la riapertura delle Fonderie c’è stato un peggioramento dell’aria»

SALERNO. È stato consegnato lunedì mattina l’esposto, sottoscritto da 400 persone – le cui firme sono state raccolte dal comitato “Salute e Vita” – per denunciare ai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Salerno le esalazioni provenienti, secondo i firmatari, dalle Fonderie Pisano.

«I cittadini hanno apposto la loro firma e la fotocopia del proprio documento d’identità per segnalare ancora una volta la propria esasperazione – si legge nella nota a firma del portavoce del comitato, Lorenzo Forte – in quanto nei giorni dal 1 al 9 agosto sono stati costretti a stare prigionieri in casa, a causa dell’odore acre e soffocante nonché delle polveri nere sottili di natura metallica, provenienti dalle Fonderie Pisano».

Partita proprio in concomitanza con la temporanea riapertura delle fonderie, voluta dalla Procura di Salerno per permettere ai tecnici dell’Arpac di effettuare i controlli ai camini e ai sistemi di captazione dei fumi, la raccolta firme è stata consegnata nelle mani del capitano del Noe, Giuseppe Ambrosoli. Altro materiale per la squadra del procuratore capo Corrado Lembo quindi, che lo scorso 24 giugno decretò il sequestro preventivo d’urgenza della fabbrica e che a fine luglio ha concesso il diritto di difesa ai Pisano permettendo la riapertura per consentire all’Arpac di effettuare i controlli.

«Vogliamo evidenziare – continua Forte nella nota – che durante le due chiusure predisposte dalla Regione a febbraio e a maggio, la nostra qualità della vita è stata migliore e abbiamo potuto constatare un miglioramento radicale dell’aria, mentre invece abbiamo verificato un effettivo peggioramento dell’aria in concomitanza della riapertura delle Fonderie. Dunque abbiamo avuto conferma che non è cambiato nulla e che lo stabilimento continua ad essere incompatibile e a nostro giudizio inadeguabile, perché siamo quotidianamente vessati dalle emissioni moleste della Fonderia e siamo certi che tali disagi sono causati dalla Pisano, in quanto “la puzza” delle Fonderie è riconoscibile e capace di coprire qualsiasi altro eventuale sgradevole odore.Tutto ciò mentre continuano i gravi comportamenti omissivi e i silenzi della politica, che continua a delegare alla magistratura non facendo ancora una volta il proprio dovere».

Polemiche anche via rete, dopo alcuni post pubblicati sui social: «Ci teniamo a rispondere alle dichiarazioni di alcune persone che attraverso la pagina facebook a sostegno dei lavoratori delle Pisano hanno più volte scritto che non sono gli unici ad inquinare e che ci sarebbe una sorta di accanimento nei confronti della proprietà Pisano. Vogliamo ricordare che nei confronti della famiglia Pisano ci sono stati ben quattro procedimenti penali a partire dal primo processo del 2004 e fino a quello del 2011 oltre a due sospensive dell’Autorizzazione integrata ambientale predisposte dalla Regione Campania. Pertanto chi scrive che c’è un accanimento nei confronti della proprietà Pisano, o agisce in malafede cercando di confondere le acque e di nascondere la verità, creando un danno anche agli stessi lavoratori, oppure la ignora».

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