POLITICA

Salerno, enigma civici nella destra: scoppia la grana Zitarosa

Scarlato ha declinato l’invito per la candidatura a sindaco. Spunta pure Tedesco Il consigliere della Lega verso la corsa solitaria

SALERNO - Se il centrosinistra a Salerno ha le idee ben chiare e conferma Enzo Napoli come candidato sindaco nella città capoluogo, non può dirsi altrettanto per gli avversari politici, che navigano a vista. I lavori sono ancora in corso e sia il centrodestra che il Movimento 5 Stelle ammiccano all’area del centrosinistra schierata contro il presidente della Regione, Vincenzo De Luca . Centrodestra. Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia stanno discutendo. L’intenzione è di presentarsi uniti ai nastri di partenza e di puntare su un unico candidato. Finora i nomi in campo sono solo politici: il consigliere comunale Antonio Cammarota , sostenuto da una parte di Forza Italia e, sembra, anche da una costola di Fratelli d’Italia; il consigliere comunale Dante Santoro , in quota Lega. L’obiettivo, però, è un candidato super partes che possa accendere gli animi e che sia di gradimento anche al centrosinistra dissidente, che ha come regista Michele Ragosta . Anche stavolta, come cinque anni fa, è tornato in auge il nome dell’ex parlamentare Guglielmo Scarlato che, tuttavia, come nel 2015, ha declinato l’invito. Il corteggiamento si è spostato, allora, verso un altro avvocato, il penalista Michele Tedesco che sarebbe stato contattato da più esponenti del centrodestra, proprio per cercare di convincerlo ad accettare la proposta. Nel frattempo, però, nel centrodestra salernitano si è aperta la grana Peppe Zitarosa .

Il consigliere comunale, infatti, non condivide la strategia della Lega che, a suo dire, non premierebbe la dirigenza locale. E, perciò, sarebbe pronto a smarcarsi e, addirittura, a formare una propria lista rappresentativa del territorio, in vista del prossimo appuntamento elettorale. Movimento 5 Stelle. In alto mare è pure il Movimento 5 Stelle che non ha il proprio candidato sindaco. Anche perché il candidato naturale, il deputato Nicola Provenza , sembra aver declinato l’invito. Eppure Provenza sarebbe potuto essere il leader designato d’ufficio, visto quanto accaduto nel 2016, quando furono presentate due liste: quella ufficiale, con candidato sindaco Oreste Agosto , uscito vincente dall’assemblea del 7 febbraio, ma “sfiduciato” perché ufficialmente accusato di indebite pressioni prima del voto, e la lista che molti definirono “clandestina” con a capo proprio Provenza, eletto poi deputato due anni dopo.

Un pasticciaccio che provocò, come conseguenza immediata e diretta, la bocciatura di entrambe le liste e l’assenza dei pentastellati dalla competizione elettorale. Provenza, nel 2018, si è rifatto, battendo nettamente, proprio nel collegio di Salerno, Piero De Luca , ripescato poi come deputato a Caserta. Proprio questi precedenti avrebbero fatto credere che Provenza potesse incarnare l’identikit del candidato perfetto, al comando del patto civico che sta cercando di mettere in piedi il Movimento 5 Stelle. Invece, a meno di sorprese, Provenza non scenderà in campo e non sarà parte attiva del progetto portato avanti dal sottosegretario alla Difesa, Angelo Tofalo che strizza l’occhio anche a Ragosta e al centrosinistra anti De Luca. Le alternative. Il tripolarismo, tuttavia, potrebbe essere sconvolto e sorpreso da una candidatura inedita, proveniente dalla cosiddetta società civile. Perché ai nastri di partenza, potrebbe presentarsi anche il movimento “Figli delle chiancarelle”, che stanno per aprire una sede.

Gaetano De Stefano